So di avere due nature distinte.
Per momenti penso e ragiono, mi raffreddo, mi indurisco. In altri istanti mi infiammo, mi entusiasmo, ringiovanisco. Sono due forze polari che permeano la mia vita, due compagne di cammino. A volte passo lunghi momenti nella fredda ponderazione sul rappresentarmi ciò che i miei sensi mi trasmettono. Di giorno, durante il periodo di veglia diurna sono particolarmente stimolato a trovare concetti e idee per quanto nel mondo intorno a me stimola e richiede la mia attenzione pensante. Per muovermi ed orientarmi nel mondo devo pensare.
Di tanto in tanto, senza nemmeno pensarci su, mi invade un entusiasmo improvviso, un fuoco mi illumina mentre l’immaginazione vola. Si presenta una forza che mi distoglie dal pensare, mi invade, mi fa immaginare, sognare. Il mondo esterno è sempre lì fuori, eppure rivolgo a me stesso tutta l’anima.
Sono momenti in cui la volontà ringiovanisce e tutto sembra possibile.
A uno sguardo più profondo le due forze che mi muovono appaiono ben distinte. Vi sono nell’anima zone opache e indurite, congelate. Esse sono i pensieri che mi attraversano. Freddi e spessi. E vi sono zone luminose, trasparenti, brillanti. Sono le volizioni infiammate, ringiovanite.
La cosa più interessante si dà quando una zona opaca e fredda si illumina e si scioglie fino a divenire trasparente, per poi subito indurirsi e raffreddarsi, e così via in un pendolo che dura un bel poco.
Sono i momenti in cui l’anima è pervasa dal sentire.
Che cos’è infatti un sentimento se non una oscillazione tra un primo pensiero seguito da un atto di volontà che vorrebbe trasportarci lontano, quando una nuova ponderazione raffredda il tutto, ma poi irrompe un nuovo fuoco a sciogliere quel pensiero e rinnovare questa vertiginosa altalena?
Immagine: Alejandro Otero, Cafetera azul.