LE OMBRE CTONIE
Letta la notizia del terremoto stanotte, siamo veramente sorpresi per la recrudescenza del fenomeno vulcanico a ovest di Napoli? Il sollevamento del suolo genera stress, di qui gli sciami, è quanto si dice oggi. E poi i Campi Flegrei sono un vulcano attivo e bisogna tenerne conto. Le meraviglie della Natura, come pure i terremoti e le eruzioni vulcaniche, vengono sempre attribuiti al concorso delle forze naturali. Ma non è altro che una abitudine di pensiero, un pregiudizio che nasce nella nostra mente. Il fatto è che la Terra è ben lontana dall’essere il minerale morto che la scienza ci presenta. Possiamo ancora illuderci di vedere nei terremoti e nelle eruzioni solo il concorso di forze materiali?
Se arrossisco per un moto di vergogna, se impallidisco per uno spavento improvviso, devo attribuirlo alla circolazione del sangue. Il tutto si svolge nell’ambito delle leggi della chimica, fisiologia e chimica, non c’è dubbio. Ma queste leggi stanno reagendo obbedienti a un impulso interno, una emozione, un moto dell’anima. Il corpo, infatti, è specchio dell’anima e risponde fedelmente alle emozioni e alle passioni. Le leggi che regolano il comportamento della materia non possono rendere conto appieno dei nostri stati d’animo. Intanto, la scienza considera che il suo compito è spiegare le eruzioni vulcaniche e i devastanti terremoti in termini puramente meccanici e termici, e senza dubbi fa del suo meglio. È un terreno difficile da percorrere questo sul quale mi sto incamminando, e meno ancora da descrivere. Ci vuole coraggio e spirito di verità per poter penetrare in questi misteri. Invece, ne abbiamo paura e preferiamo persuaderci che la vita materiale e le forze materiali siano le cose più importanti, che la narrazione dominante ci rassicuri. Se è rassicurante è giusta. Quella che proponga, invece, non è affatto rassicurante, ma almeno ci conduce a una ipotesi di lavoro, da meditare interiormente.
Noi esseri umani non siamo solo quello che la fisiologia e l’anatomia mostrano. Né la Terra finisce con la descrizione che ne danno la geologia e la geofisica. Ma intanto siamo convinti che la Terra su cui poggiamo i piedi e che percorriamo nelle nostre esistenze non sia altro che una enorme massa senza vita, con sostanze fluide interne e calori enormi. Sono le condizioni attuali di sviluppo della nostra anima che esigono lo smorzamento del rapporto vivente col mondo e lo sviluppo dei concetti astratti. Ci siamo per così dire induriti, e siamo limitati ad osservare lo stato inerte della materia che appare rispondere a cause meccaniche e termiche, come appunto studiano i vulcanologi nel caso in questione. Laddove l’indagine spirituale mostra che la nostra Terra è sede di forze spirituali e poteri malevoli che si rifugiano al suo interno. Le forze antagoniste ctonie si oppongono punto per punto alle forze creative ed albergano principi equivalenti ai nostri sentimenti e alla nostra volontà. Tra queste forze esistono tutti i tipi di connessioni, come esistono collegamenti tra i vari organi del corpo umano, i nervi e il sangue. Se teniamo presente l’esempio del rossore e del pallore e lo interpretiamo come reazione ai moti dell’anima, possiamo intuire come esista la connessione tra guerre, violenze, passioni e impulsi distruttivi e lo sconvolgimento degli strati della Terra, mediata e amplificata da queste forze antagoniste ctonie. Uno sguardo ai giornali, del resto, è sufficiente per osservare che stiamo vivendo in uno stato permanente di agitazione mondiale, odio, violenze, egoismi. Chi non ammette che l’anima sia mediatrice tra lo spirito e il corpo non ammetterà che nella misura in cui aumentino le passioni umane, ci dovremo aspettare altri sconvolgimenti tellurici su scala planetaria.
FILOTEO NICOLINI
NOTA FINALE: Il nostro è un difetto di volontà paralizzata dalla paura di scoprire lo spirito che tutto pervade. Ma il vulcanologo mi direbbe a questo punto: Lo spirito ci appare come vuoto, dove non si scorge nulla, non si sente il rumore dei propri passi, dove non si trova alcunché su cui posarsi. Ho parafrasato le parole di Mefistofele, alle quali Fausto risponde:” Non importa! Io ho la ferma speranza di trovare nel tuo nulla il tutto!”
Immagine: G. De Chirico, IL TROVATORE ERRANTE.