di Alfredo Morganti – 20 settembre 2018
La vita è un lampo. In un istante e quasi d’improvviso, anche chi ha condotto per anni una battaglia acerrima contro la casta e le élite che affamano il popolo, si trova d’emblée dall’altra parte della barricata, come un ‘politikante’ qualsiasi. Accade se si ottengono 49 milioni di euro di rimborso elettorale, li si utilizzano (secondo la magistratura) in modo difforme dalla loro natura, e quindi si è condannati a restituirli uno sull’altro. Accade se si ottiene la rateizzazione della restituzione a seguito di patteggiamento, e a differenza dei normali cittadini, del ‘popolo’, questa rateizzazione gode del vantaggio di essere praticamente infinita, secolare, a perdita di memoria, destinata con ogni probabilità a non estinguere mai il debito. D’improvviso i tribuni del ‘popolo’ imboccano la strada della casta, si manifestano per quel che sono, ossia una élite che gode di privilegi dinanzi a cittadini che non sembrano goderne affatto. E si scopre che ‘loro’ occupano il centro, mentre ‘noi’ che accendiamo mutui a interessi altissimi (il ‘popolo’) occupiamo la periferia dello Stato e da lì assistiamo sempre al solito indecoroso spettacolo del potere.
Vedete come ci vuole poco a fare propaganda populista? Basta individuare un potenziale appartenente a una presunta casta, additarlo al pubblico ludibrio, e andare verso il ‘popolo’ per impugnarne la rabbiosa indignazione. È uno schema semplice semplice che Lega, 5stelle (ma-anche pezzi rilevanti o meno di sinistra) tentano di utilizzare per ‘vincere’ e conquistare il Palazzo. Ovviamente il caso della rateizzazione leghista è esemplare, ed è un vero sconcio, un insulto, un obbrobrio per chi fa una vita normale, periferica, ‘popolare’ appunto. In generale, tuttavia, lo schema ‘populista’ produce una tale semplificazione e volgarizzazione della politica, che gli effetti e i danni che provoca (nell’opinione pubblica, nello Stato, nella partecipazione organizzata, nella cultura politica) sono esiziali. Se c’è un solco tra cittadini e istituzioni i ‘populisti’ lavorano ad allargarlo; se c’è una crisi di fiducia, i ‘populisti’ la motivano ancora di più; se c’è indignazione diffusa, la alimentano. Non importa che ciò provochi danni pubblici irreversibili, conta solo il loro presunto e immediato vantaggio privato. Non parlo solo della Lega, di 5stelle o di chi altri. Mi riferisco anche alla sinistra, che in questi anni ha scimmiottato un po’ di tutto, dal berlusconismo al ‘populismo’, dal liberismo al sovranismo e al nazionalismo d’accatto. Non c’è mancato niente, proprio niente. Ora, però, si torni se stessi.