Fonte: La Stampa
Cacciari: L’Europa che ripudia il cristianesimo rischia di minare la propria esistenza
L’indifferenza abissale del potere politico si rispecchia nel fotomontaggio del leader Usa. L’Occidente si illude di poter continuare a esistere con il mercato e l’infinito sviluppo
Nei commenti e nelle discussioni intorno al Conclave che si apre per la successione a papa Bergoglio sembra mancare una piena coscienza del significato e del peso che le vicende della Chiesa cattolica possono avere sui destini politici dell’Europa e dell’intero Occidente. O forse che non possono più avere – e anche questo segnerebbe radicalmente il nostro tempo.
Testimonianze di grande valore teologico e filosofico sul significato di quell’Annuncio si esprimono certo anche dal loro interno, ma appunto come testimonianze, spesso in antitesi con lo spirito e l’azione delle loro Chiese. In quella di Roma si tratta invece di grande forma politica: non c’è Cristianità senza di essa; non c’è salvezza senza la Chiesa universale. La stessa forma-Stato del Moderno, che lo spirito europeo «inventa», vorrebbe, alle sue origini, imitare tale grandiosa idea e, anzi, competere con essa: l’individuo perderebbe ogni sostanzialità se non si riconoscesse parte e soggetto del sistema statuale, nella stessa tensione di quest’ultimo a trasformarsi in Impero, e cioè a far valere una propria, secolare cattolicità.
Forse un Papa che richiamasse tutti al dramma di un’Europa radicalmente scristianizzata potrebbe risvegliare qualche coscienza, mentre un Papa che venisse da ancora più lontano finirebbe forse col rappresentarne l’inesorabile epilogo. Lo Spirito illuminerà il Conclave. Nel frattempo meditiamo su immagini rivelatrici nella loro stessa spettacolare volgarità: una volta c’erano Imperatori che lottavano per affermare la propria Auctoritas contro la Chiesa, che vivevano la nobiltà, se si vuole, di questo conflitto.