Autore originale del testo: Lorenzo Tosa
L’idea è di quelle che fanno sognare e riconciliano, per una volta, con la politica: Gino Strada commissario della Sanità in Calabria.
Una suggestione, quella lanciata dalle Sardine e poi ripresa a ruota da vasti pezzi di maggioranza, che spazzerebbe via in un amen una delle pagine più brutte e imbarazzanti della politica recente (non solo della Calabria), tra commissari a propria insaputa, scienziati complottisti, gaffe e deliri in diretta tv.
Gino Strada non è solo un medico. È un ambasciatore di umanità, uno che non è mai sceso a compromessi e, per questo, ha finito per essere sempre tenuto ai margini della politica. Troppo scomodo. Troppo sincero. Troppo poco controllabile. Gino Strada è uno che non ha mai avuto paura di parlare di “sanità publica” mentre tutto intorno la sanità veniva smantellata un pezzo dopo l’altro. Uno che la sanità universale non l’ha soltanto teorizzata ma messa in pratica, per quasi 30 anni, costruendo ospedali e curando 10 milioni di persone nei luoghi più pericolosi del pianeta.
Ma la sua nomina sarebbe anche, prima di tutto, un potente messaggio di cambiamento e un piccolo ma importante riconoscimento e segno di gratitudine per la storia professionale e umana di questo grande italiano.
È il momento di osare. È il momento di Gino Strada.
