Fonte: facebook
di Andrea Colli – 24 agosto 2014
DAL CONVEGNO americano dei banchieri centrali a Jackson Hole, Wyominig, Draghi non riserva sorprese. Forse un ammorbidimento? E dunque? Ecco la frase che è piaciuta a chi sperava in un attenuazione di Draghi sulla precedente bacchettata all’Italia e che, secondo il Financial Times, ha spostato la Bce su posizioni più vicine a quelle di Renzi: “La flessibilità esistente [nei vincoli di bilancio] potrebbe essere usata per affrontare meglio la ripresa debole e affrontare i costi delle riforme strutturali”. Ma non è chiaro come: nell’approccio di Draghi bisogna semplicemente tagliare la spesa pubblica là dove è poco produttiva e spendere di più dove i denari di Stato rendono meglio. Meno forestali in Calabria e più incentivi alla ricerca, per semplificare. Il sempre più frustrato commissario alla spending review Carlo Cottarelli potrebbe spiegare a Draghi che non è così facile e politicamente indolore. Renzi subito ha plaudito le parole di Draghi con l’assist del ministro francese dell’economia che (avendo già sforato il 3%) ha dichiarato che l’Europa deve essere più vicina alle posizioni del premier italiano, il quale, rivitalizzato, ha subito riempito tutti i tg con le sue dichiarazioni. Bene, noi popolo italiano siamo felici di questa piccola svolta e quindi aspettiamo queste riforme con ansia, con la speranza che siano riforme salutari per l’economia italiana e non le classiche riforme all’amatriciana dove a pagare saranno sempre i soliti.