Lor signori

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti,

di Alfredo Morganti – 24 agosto 2015

Oggi Chicco Testa sull’Unità rivendica la giustezza dell’appello dei 200 comparso sul Corriere della Sera a sostegno di Renzi, che egli stesso dice di aver sottoscritto con orgoglio. Ci spiega anche chi siano i firmatari: rappresentanti del “mondo delle professioni e delle imprese italiani”, coloro che hanno “la responsabilità” dice Chicco “di far camminare questo paese”. Lor signori, insomma, direbbe il vecchio Fortebraccio. Quelli che vogliono, continua, un’Italia libera da burocrazia, parassitismi, lacci e lacciuoli e, soprattutto, “più ordinata”. Non hanno pagato 140 euro a testa (tale è il costo dell’inserzione) per “lamentarsi”, ma per incoraggiare il primo ministro a proseguire fiero sulla sua strada di un coraggioso rinnovamento.

I 200 firmatari si sarebbero trovati col passaparola. Non avrebbero agito per conto di qualcuno ma solo per se stessi. Io ci credo. Il mondo delle professioni e delle grandi imprese agisce sempre per se stesso, è una metafora classica dell’egoismo sociale. Ci credo che abbiamo fatto passaparola, e magari si siano incontrati a Cortina, oppure in un aperitivo a casa di qualche ‘conte duca’ direbbe Fantozzi. Ce li vedo, mentre tra un’olivetta e l’altra, bagnate in un Martini, vestiti di tutto punto, si dicono e si confermano reciprocamente che non si può continuare così, che serve più ordine, meno burocrazia, meno tasse, meno lamentele, meno comunisti (che roba contessa!). Che Renzi è l’uomo giusto per farla finita. Discorsi politico-personali inframmezzati da ammirate osservazioni sulle scarpe del dirimpettaio: “Ti piacciono? Sono fatte a mano da un artigiano. Tremila euro, praticamente regalate!”.

vignetta_nytimes

Ora, credetemi, ho sopito da tempo in me il sordo risentimento che covavo verso i padroni, i capitani d’industria, i potenti, i ‘primi’, i consumatori di lusso, lor signori appunto. Amo la democrazia più di ogni cosa, al pari della giustizia sociale. Poi leggo questo cose, penso che costoro stanno inneggiando a un premier del PD, e mi rendo contro che dicono le stesse cose di sempre, fanno le stesse richieste di sempre, e si atteggiano quasi a quelli che stanno soccombendo, magari mentre sono placidamente seduti sulla propria ‘barca’ ormeggiata in una rada a Capri. Ecco leggo questo appello, questo articolo di Chicco Testa e allora quel risentimento ritorna a galla. E hai voglia a risospingerlo giù a forza, perché riemerge imperterrito, insaziato, irremovibile, insistente. E allora, mentre lotto contro l’odio sociale, vi avverto: se un giorno dovessi ridiventare comunista non sarebbe stato di sicuro per colpa mia, anzi, ma per assoluta responsabilità di Renzi, di Chicco Testa e dei suoi passaparolisti con l’olivetta. Nuovi? Macché, lavati con perlana.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.