Migranti. Bugie, strumentalizzazioni e soluzioni

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giangiuseppe Gattuso
Fonte: politicaPrima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2015/07/migranti-bugie-strumentalizzazioni-e.html

SCUOLA_bigdi Giangiuseppe Gattuso – 24 luglio 2015

Apprezzo e condivido spesso le tesi sostenute, dalle colonne del Corriere della Sera, da Ernesto Galli Della Loggia. Mai come in questo caso.

Il suo editoriale del 24 giugno 2015: “Il realismo saggio sui migranti” oltre a essere determinato è di una chiarezza disarmante. E mentre si continua a dibattere, quasi sempre con un qualche interesse politico elettorale, voglio esprimere, spero con altrettanta chiarezza, la mia opinione. Libera, posso affermare senza tema di smentita, da qualsivoglia interesse personale o politico.

Della Loggia traccia una linea netta e senza alternative. L’Italia, ormai da tempo, è in decrescita demografica, siamo diventati una società  isterilita, che non fa figli, preoccupata e impaurita. E che per questo, seguendo una teoria molto diffusa, tantissime coppie si limitano a fare al massimo un solo figlio. Convinti che è meglio essere meno per concentrare la “ricchezza” delle famiglie. Una scelta sbagliata e grave di cui non si percepiscono ancora tutte le dirompenti conseguenze.

Migranti sciperoSenza l’apporto degli immigrati, della loro energia, dei loro figli saremo destinati a diventare, per dirla alla Galli Della Loggia, una società di vecchi poveri senza pensione, priva di energie vitali, di creatività e nel giro di pochi decenni la nostra economia si fermerà. Parole che possono sembrare fuori dal mondo, visto ciò che i media ci propinano ogni giorno e ascoltando le incredibili proposte e le posizioni di alcuni politici nostrani.

Joe FormaggioC’è, infatti, una percezione sovradimensionata della questione migranti, del loro numero, della reale situazione. Al punto che proprio qualche giorno fa, in una delle trasmissioni condotte da Pierluigi Paragone su LA7, è andato in onda un servizio sul comune di Albettone, 2000 abitanti, in provincia di Vicenza. Il sindaco Joe Formaggio (clicca per guardare il video) è pronto a murare porte e finestre degli immobili idonei ad ospitare migranti. Tutto questo approvato dal Consiglio Comunale che ha pure stabilito per ogni migrante il possesso preventivo di fotosegnalazione, fedina penale e certificato medico. Bene. Sapete quanti immigrati ci sono nell’abitato di Albettone? Parola di Joe: Nemmeno uno! Meglio fare prevenzione. Paolo Mieli presente in studio, anche per alleggerire, ha definito questa gente degli  “scapocchiati”. E credo il termine renda perfettamente.

La questione, però è complicata davvero. Perché moltissimi italiani percepiscono l’arrivo di questa gente, nella stragrande maggioranza dei casi uomini donne e bambini che fuggono dall’orrore e dalla povertà estrema, come una invasione violenta. Che mina i capisaldi della nostra società, i nostri valori, la nostra religione, le consuetudini, la nostra sicurezza. E, per giunta, “questi” ci rubano il lavoro.

Ecco quindi il problema che, come sempre, riguarda la Politica. La capacità di affrontare seriamente, e con consapevolezza, una questione non più rinviabile. E, se ce ne fosse bisogno, da attuare senza tenere conto dei sentimenti di pancia di tanti, troppi italiani con i cervelli obnubilati da inqualificabili manipolatori.

Bisogna mettere mano a operazioni di vasta scala per una vera integrazione dei tantissimi immigrati lavoratori e residenti nella nostra penisola, dei loro figli, molti dei quali nati sul nostro suolo, che parlano benissimo la nostra lingua, che vanno a scuola e studiano i nostri programmi, la nostra storia. Integrazione vera nel senso che devono avere medesimi doveri e medesimi diritti e, principalmente, “devono” diventare e “sentirsi” italiani.

Bambino bianco e bimbi neriE per questo è arrivato il tempo di risolvere una volta per tutte la questione della cittadinanza(su PoliticaPrima ne abbiamo parlato altre volte). Cominciando con l’applicazione immediata dello jus soli per i bambini nati da genitori immigrati e residenti. Non c’è alcun motivo per non farlo. È la prima delle condizioni per far sentire la nostra vicinanza e solidarietà oltre che una necessità di avere tanti nuovi italiani per compensare il nostro voluto e stupido calo demografico. Per poi concederla, attraverso passaggi semplici e precisi per evitare strumentalizzazioni, anche ai maggiorenni che vivono e lavorano nelle nostre città.

Questi nuovi cittadini maggiorenni potrebbero così partecipare gradatamente, iniziando dalle elezioni nei piccoli comuni e nei quartieri delle grandi città, al gioco democratico. Senza allarmismi ma, anzi, favorendone ogni inserimento e partecipazione.

Bambini e ragazziE per ritornare alla questione sicurezza, così strumentalizzata e “sentita”, mi piace riportare la mia esperienza di tantissimi anni vissuti in una delle zone a più alta densità di “colore”. Un tripudio di diversità e di bellezze diverse. Di giovani di ogni età, di neonati colorati tra le braccia di madri affettuose. Di frotte di bambini che nel periodo scolastico si avviano alle scuole. Tutti perfettamente puliti e sistemati che è un piacere guardarli. E sentire le lingue che si mescolano a quelle dei ragazzi e dei più piccoli che invece parlano perfettamente l’italiano e pure il dialetto.

Invasioni digitali programmateSi tratta di “Ballarò”. Uno dei quartieri simbolo più caratteristici di Palermo. E che ha dato il nome alla famosa trasmissione televisiva. La mia presenza in quelle zone è ormai ultradecennale. Lavoro li insieme a centinaia di colleghi,

mercato_ballarò_palermo-eccoci-quiE ho visto crescere pian piano il loro numero. Ho visto le case riempirsi, e le bancarelle del mercato con venditori di ogni provenienza, sempre sorridenti. E anche frutti della terra mai visti e negozi con i prodotti più disparati. C’è tanta gente, ci sono pure i turisti, e ci sono centri di accoglienza che fanno un lavoro fantastico e ammirevole.

E mai, a mia memoria, un problema di rilievo. Sono tutti buoni e perfetti? No. Sono solo perfettamente uguali a noi, lo ha pure detto papa Francesco. Basta, con un pizzico di onestà intellettuale, rendersene conto. C’è tanto da fare, è vero, e i problemi ci sono. Ma c’è, anche, tanta superficialità, incultura, e colpevole indifferenza.

Per concludere, vi invito a leggere (cliccando qui) il testo completodell’editoriale di Galli Della Loggia dove troverete altre importanti e interessanti proposte sulle quali ritengo opportuno fare ulteriori approfondimenti.

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