Mostri immaginari

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

di Luigi Altea – 12 novembre 2018

Anche senza il supporto di una documentazione fotografica, tutti sapevamo che l’intimità ha sempre una sua zona di dolcezza e di calore..

Allo stesso tempo, tutti sapevamo che nella quotidianità emergono i difetti, le intolleranze, i limiti inconfessabili.

L’intimità rivela anche i lati peggiori, i deficit, le insufficienze di ognuno.

Io spero che a nessuno venga in mente di documentare, con tanto di pezze d’appoggio, anche questi aspetti meno pregiati, della sfera degli affetti e dei sentimenti…

Non ce n’è alcun bisogno!

Infatti, se una persona è cafona e volgare in pubblico, è possibile immaginare, con buona approssimazione, come lo sia ancor di più in privato.

Se, ad esempio, un ministro se ne sta seduto, con le mani in tasca, davanti alle telecamere delle TV di mezzo mondo, mentre il Presidente della Repubblica si avvicina per stringergli la mano, non è difficile indovinare come si comporti quando si ritrova solo, nel chiuso di una toilette.

Se alla luce del sole una persona ringhia come un ossesso, contro chi non lo asseconda, chiunque può raffigurarsi l’aria da satiro che assumerà di fronte ad un rifiuto, nel buio della notte.

Sono convinto, tuttavia, che occorra porre un limite alla fantasia, ed evitare di creare “mostri” immaginari.

Anche perché i cafoni sono spesso molto più ricchi di banalità che di nefandezze.

Ecco perché penso che nel privato abbiano comportamenti forse vistosamente sgraziati, ma tutt’al più solo moderatamente censurabili…

Immagino che vadano a letto con i calzini, che a luci spente attacchino le caccole dietro la testiera del letto, che al risveglio si ripuliscano la cispa degli occhi col risvolto delle lenzuola, che sputino sullo scendiletto…

Gesti comunemente ritenuti riprovevoli, ma assai tollerati quando a compierli è una persona di potere.

Il fascino del ruolo, si sa, influenza i giudizi, e suggerisce immotivate assoluzioni.

Il mondo va così…

E il peggio deve ancora arrivare.

E siccome sappiamo tutto in anticipo, non c’è bisogno di rivelazioni velatamente enfatiche, finalizzate a sconvolgere…

Per quanto ne so, siamo già sconvolti così!

 

 

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