I nuovi dei e la genesi del fato

per tonigaeta

di Antonio Gaeta – 18 settembre 2016

Sappiamo che l’ideologia del “progresso scientifico-tecnologico” si basa su un fondamento profondamente illuministico e positivistico, che combacia con l’ideologia liberista del mercato e del connesso sistema capitalistico, quale mix di eccellenze sociologiche, che hanno fatto definire quello attuale “il migliore tra i mondi possibili”. Tuttavia, il “passato”, anche recente, dell’umanità si manifesta sempre e comunque in tutta la sua imponenza, conferendo a eventi presenti e futuri (percepiti come “enigmatici”) un carattere squisitamente “fatale”, che smentisce l’ottimismo sbandierato dai media al servizio del sistema capitalistico. Qualche cardinale cattolico, lontano da Francesco e vicino ai centri del potere, anziché “fatale” direbbe “diabolico” ..

I modi di manifestarsi del “fato” sulle vite individuali e collettive di esseri umani volutamente ignari, sono moltissimi.

Si potrebbero citare catastrofi naturali o ambientali, procurate da secoli o soltanto decenni di incuria umana. Oppure semplicemente antiche eredità genetiche, prima sconosciute. In genere mi limito a considerare, come il mio maestro A. Lowen, soltanto i fattori più prossimi alla nascita dell’individuo, di cui genitori e parenti più stretti costituiscono i pilastri portanti, come nell’edificio in costruzione, che in questo caso é un nuovo essere umano, concepito fisicamente e mentalmente molto prima della nascita.

Questi pilastri saranno presenti (in quanto introiettati) durante tutto il corso di vita del singolo. Ignorarli é stata sempre causa di sciagure o malanni ! Infatti, ciò che occorre assolutamente evidenziare é la caratteristica comune di tute le manifestazioni del “fato”: la loro ineluttabilità ! Come dimostro più avanti, contrariamente che sulle circostanze incidenti sulla formazione del “destino”, sulle caratteristiche del “fato” (individuale e collettivo) nessuno può interferire, giacché non possediamo la molto fantasiosa “Macchina del Tempo”: quella che nei film USA ci consente di intervenire, per correggere qualcosa del passato, di cui nel presente ci si accorge l’errore.. !

Dico “molto fantasiosa” non perché impossibile da realizzare, ma perché le basi tecno-scientifiche in nostro possesso, utili per un simile congegno, sono ancora fondate sull’idea della linearità del tempo. Affronteremo dopo questo importatissimo aspetto.

Quando i miei genitori dopo le nozze decisero di avere un figlio, non sapevano che tutto ciò che loro ed io avremmo vissuto soltanto in parte scaturisse dalle vicende umane e ambientali, riconducibili al loro presente. La gran parte delle loro azioni e convinzioni costituiva patrimonio storico-culturale delle rispettive culture di appartenenza. Queste culture spesso in contrasto tra loro, giacché di differente provenienza etnica, nel corso dei secoli hanno comunque condiviso molte credenze e convinzioni. Tale condivisione ha generato un “fato” comune a molte persone, tale da poter contrastare quello determinato dalle classi sociali dominanti

La consapevolezza di ciò facilita il difficile compito dell’individuazione del concetto antropologico e psicanalitico di “fato”, che molti confondono con il “destino”, sebbene tra le due forme di condizionamento esistenziale esistono nette differenze.

Per capirle meglio, inizio con il dire che tutte le esperienze, compiute nell’ambito delle diverse etnie ed aree geografiche, costituiscono un complesso ed intricato tessuto storico-ambientale, pieno di eventi oltre che naturali, soprattutto istituzionali (come i cambiamenti di regime, le leggi conseguenti a trattati internazionali, le grandi decisioni economiche) ed epocali (come le guerre e le grandi innovazioni tecnologiche). Tutti questi eventi, filtrati dalle menti dei genitori, influiscono in modo inevitabile e, quindi, “fatale”, sulla formazione cerebrale nel corso dei primi 3 anni di vita. Tutto ciò costituisce il “fato” di ogni individuo. Esso agisce inconsciamente in modo profondo sulla psiche di ognuno di noi.

Così profondo, da farci rischiare un grave squilibrio psicofisico, allorché un persistente quanto inutile e inopportuno tentativo, condotto da chiunque, cercasse di operare forzature sulle circostanze di vita costituenti il “destino” del singolo, seppellendo nell’ignoranza più assoluta l’enorme montagna di ataviche esperienze, geneticamente e mentalmente introiettate, costitutive del “fato”:

Un po’ come dire: noi non siamo soltanto esseri del presente, giacché il passato antropologico sovrasta intere generazioni e si proietta sul loro futuro. La genetica conferma che le modificazioni naturali nella composizione dei geni richiedono tempi lunghi. Quindi, costituisce atto contrario alla naturale evoluzione della specie il tentativo di modificare comportamenti derivanti dalla semplice memoria storica. Questo tipo di operazione squisitamente ma anche riduttivamente (*) “mentale” implica sempre gravi conseguenze sociali e, quindi, individuali. Un tipico esempio sono le drastiche decisioni economiche assunte in ambito istituzionale.

[segue con l’articolo dedicato a “Il fato costituito dalle grandi decisioni in campo economico-finanziario”]

 

Antonio Gaeta

(*) Il “riduzionismo” é un metodo di analisi scientifica, volto a cercare la spiegazione dei fenomeni in fenomeni sempre più ridotti, seguendo una scala temporale di tipo lineare, simile alla teoria prevalente sulla formazione dell’universo (quella del Big Bang).

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