NUOVI DIALOGHI CELESTI SUL PENSIERO E LA VOLONTA’

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: Filoteo Nicolini

NUOVI DIALOGHI CELESTI SUL PENSIERO E LA VOLONTA’

 

 

                                 INTERVENGONO LE ANIME:

 

 

DISCEPOLO ROSACROCE, GESUITA, G. BOOLE, RICERCATORI INSTITUTE OF AVANCED STUDIES PRINCETON, CIBERNETICO, FILOSOFO DELLA SCIENZA, POETA.

 

 

   Arcangelo ex Cathedra, presentando la lezione:

“L’essere umano vive nel mondo come osservatore e come attore, e la vita di sentimento si inserisce tra questi due poli e li colora. In quanto osservatore in lui vive il pensiero e in quanto attore è viva la volontà.

Ma le forze sfumano l’una nell’altra. Vivendo nel pensiero anche la volontà si attiva, e allo stesso modo vivendo nell’azione il pensiero è presente ed attivo. La volontà nel pensiero e il pensiero nella volontà, ecco due aspetti che caratterizzano ogni essere umano e gli danno la sua individualità”.

 

  Commento degli Angeli:” Voi umani siete esseri di pensiero, di sentimento e di volontà. Ma è solo nel pensiero che siete realmente svegli e vigili Mentre il pensiero è la base della conoscenza chiara e cosciente, il suo opposto è una misteriosa regione: la volontà. Alla piena coscienza da svegli che rappresenta e pensa, si contrappone l’attività volitiva in una regione oscura della coscienza, paragonabile al sonno profondo. Tra il polo conoscitivo del pensiero e quello della volontà si trova il campo intermedio del sentimento. Nei sentimenti altalenanti vi trovate in una coscienza simile a quella dei sogni. Nella volontà la vostra coscienza è equivalente al sonno profondo, anche quando siete svegli. Di un atto di volontà sapete della intenzione iniziale e poi dell’immagine che vi rappresenta l’atto compiuto, ma nulla dei processi intermedi.”

 

   Un Angelo saltò su e volle chiarire con un esempio. “Pensate alla scoperta della prospettiva e del punto di fuga. Quassù da noi abbiamo altre distanze ed altre vicinanze! Ma voi sulla Terra, per rendere la terza dimensione sul foglio, disegnavate rimpiccioliti gli oggetti più distanti. Solo nel secolo XV scopriste le leggi geometriche della prospettiva. Qualcosa che sembrava insolubile divenne poi di facile soluzione e maneggevole. Anche le regole della matematica ora semplici costarono sforzo e applicazione ai matematici che le stabilirono. Essi identificarono il problema e lo risolsero per la prima volta con la forza della loro volontà applicata al pensiero. C’è quindi qualcosa in più che la semplice logica nel processo del pensare, è lo sforzo interno o volontà applicata al pensiero. Non è lo stesso costruire una strada che camminarci poi sopra. Prima di arrivare alla costruzione di una sequenza logica lo sforzo di volontà è fondamentale, poi dopo si osserva il processo e si trova che è logico ed accettabile. Il fattore volontà spesso è ignorato proprio perché non è affatto facile percepirlo.”

 

   Chiesero alcune anime di illustri cibernetici e studiosi di intelligenza artificiale, da poco arrivate nei Cieli: “E’ possibile affidare lo sforzo interno del pensare anche alle macchine? Questa idea si è fatta strada: rendere meccanica e artificiale la volontà nel pensiero. Anche un’altra idea abbiamo presa sul serio: che succede se il cosiddetto sforzo interno o potere della volontà non è altro che lo sforzo meccanico della mia mente? In altre parole, che succede se la mia mente è una macchina?”

   Intervenne l’Arcangelo:”Con l’opinione che il pensare sia meccanico e quindi  meccanizzabile, si tende a spingerlo verso l’atrofia. L’elemento volontà nel pensare non viene riconosciuto o è sottovalutato, e ciò ha conseguenze nella vita. Ma la coscienza di essere uomini e donne nel vero senso della parola è in relazione con la capacità di riprodurre interiormente e di contemplare il mondo in cui vive l’Umanità. Pensare di non poter contemplare appieno il mondo significherebbe privarsi della qualità umana.

   Anima di Discepolo Rosa Croce, da tempo nei Cieli:” Noi Discepoli Rosacroce ci affidavamo alla cognizione cosciente attraverso la volontà applicata al pensiero. Il pensiero compenetrato di volontà ci ha permesso di portare a coscienza gli ideali e i desideri elevati.”

  Anima di Gesuita, anch’essa da tempo nei Cieli:” L’Iniziazione Gesuitica si muoveva in direzione opposta. L’intenzione del Gesuita agiva direttamente e continuamente sulla volontà. Ogni Gesuita passava per severi e continui esercizi che lo conducevano alla vita spirituale per il cammino della volontà, tralasciando cognizione e comprensione. La volontà diveniva così forte che poteva essere asservita o agire anche sulla volontà altrui.”

  “Dobbiamo allo stesso tempo riconoscere nella volontà dell’altra persona il santuario interno nel quale non possiamo penetrare. E’ sempre spiacevole per la vita spirituale sentire che la volontà di un altro essere umano è sotto compulsione o dominio altrui. Ciò basta perché capiate tutti l’importanza del sano equilibrio tra pensare, volere e sentire nell’essere umano!” Questo il commento dell’Arcangelo.

   Anima di G. Boole: “Tornando a noi. Credo di aver dato i primi passi per cercare di rappresentare il pensiero e la logica in forma binaria. Linguaggio, matematica e logica li vedevo tutti come domini possibili di rappresentazione binaria. Mi sono affidato alla precisione logica, al mio senso estetico e alla mia devozione religiosa. Giusto, no?  La logica simbolica che ora è essenziale come strumento per tutte le applicazioni digitali cominciò a sorgere nella mia anima appassionata e calda di sentimenti religiosi. La scoperta avvenne quando ero giovane, percepii che la mia mente funzionava per mezzo di un meccanismo che riduceva tutto a un solo principio”.

  “Appunto, lo percepisti nell’anima calda e appassionata! Chissà chi ti ispirò!” Esclamò laconicamente l’Arcangelo. “Mentre la tua teoria nacque a causa del tuo temperamento religioso e dunque volitivo, l’effetto posteriore è stato quello di introdurre l’equivalente meccanico e volitivo nelle asserzioni logiche!”

   Allora l’assemblea degli Angeli si riunì in classe e di lì a poco riassunse così lo studio: “La logica con i suoi principi sembra derivi dalle leggi della Geometria e dall’Aritmetica che stabilirono i Greci. Scoprirono che quei concetti hanno carattere universale, con i quali  afferrare la struttura del mondo.  I concetti sono la base del mondo.

   Continuò l’Assemblea angelica attraverso il portavoce:” Nella logica c’è la classe, che oggi gli umani intendono come collezione o insieme di oggetti. Ma all’epoca dei Greci gli oggetti su cui operare erano le idee che possedevano una realtà immortale, Per Platone la vera realtà consisteva di idee e di classi di idee. In opposizione, gli Stoici considerarono il mondo e le stesse idee come corporee. E si interessarono alle conseguenze morali che si potevano dedurre dalla logica del ragionamento. Per determinare azioni da fare oppure no. Quindi alla lista fu aggiunta se tal cosa va fatta o no, oltre a se esista o non esista, oppure se sia vera o falsa. A e B possono essere idee o concetti, ma anche azioni. E le azioni appartengono alla volontà.

   Anima di G. Boole chiamata in causa: “Sviluppai mediante equazioni quella parte della logica dove c’è uguaglianza mediante equazioni algebriche. Ho scritto che il soggetto è uguale al predicato. Ma questa conversione ha reso complessa l’algebra laddove la logica è semplice e diretta. Vi risparmio le alterazioni effettuate sulla copula, i quantificatori e le classi. La conversione di tutte le asserzioni logiche in forma algebrica ha rimosso tutto ciò che non può essere quantificato e meccanizzato ed ha eliminato il resto. Non si tratta quindi di una estensione ma di una riduzione, un filtro. Lo vedo molto bene ora.”

   L’Arcangelo:” In precedenza, per provare la validità di un argomento era necessario comprendere molto bene i significati dei concetti e quindi delle parole. Quindi era necessario pensare. Con la logica simbolica è sufficiente sapere se i simboli stanno nell’ordine corretto in base alle regole. La logica formale serve a ridurre la necessità di pensare ed aumentare la meccanizzazione dei concetti.”

   Anima di G. Frege: “Ho voluto creare un sistema dove le affermazioni logiche potessero descrivere una azione. La logica è divenuta così un meccanismo, come un azione. Ora le asserzioni logiche ridotte a espressione matematica possono essere affidate alla macchina, includendo quegli elementi ripetitivi del volere presenti nel pensiero”.

   L’Arcangelo sorridendo:” Ogni processo di pensiero implica una volontà applicata necessaria per formare i pensieri e condurli. Senza considerare questa volizione, non ci sarebbe differenza nel pensare una cosa per la prima volta e pensare quello che già è stato pensato e affermato. La prima volta richiede sforzo per raggiungere la soluzione; poi la derivazione ripetuta fluisce più facilmente e lo sforzo si riduce notevolmente. Dopo poche ripetizioni, il minimo sforzo è richiesto e il processo diviene automatico e facile da ripetere. C’è economia, ma c’è anche il rischio dell’atrofia.”

   Anima di G. Boole:” Si vuole ancora sostenere che la logica e la matematica possano offrire una perfetta disciplina dell’intelletto? Già da vivo scrissi che l’esame più accurato di questo interrogativo mi induceva a dubitare che si potesse tenere una tale posizione. In  qualche modo mi dissociai dal sogno di Leibniz del compendio universale raggiungibile mediante regole di calcolo. Quindi, non c’era una ragione specifica per sostenere che le regole logiche dovessero corrispondere alla matematica, a parte il sentimento generale di fiducia nutrito nei confronti della matematica nel secolo XIX.  Mi sembra ora che i fattori che hanno motivato la creazione della logica matematica non siano stati né matematici né logici.”

   L’Arcangelo riassunse così:” La logica tradizionale era guidata dalla Geometria e dalla Aritmetica, a loro volta derivate da una profonda riflessione sull’esperienza. Al sostituire tutto ciò con una algebra si va al di là dell’esperienza della vita e si entra in un dominio di equazioni e combinazioni. Quindi è in realtà una restrizione che include solo un gruppetto di concetti matematici. Le idee stesse vengono viste come una catena di meccanismi. L’idea di macchina e di meccanismo era arrivata dopo secoli di sviluppo scientifico in cui operarono intelligenze e volontà di scienziati e ingegneri. Ora per una curiosa inversione si sostiene che il pensiero che volle vedere macchine e meccanismi nella Natura e nelle realizzazioni tecniche è esso stesso un meccanismo! L’immagine rimanda ad un’altra!”

  Anima di filosofo della Scienza che volle mantenere l’anonimato:” Sorprende il fatto che i primi significativi sviluppi che hanno condotto poi al computer siano stati fatti da menti isolate e solitarie, come Bacone, Leibniz, Pascal, Boole, Freege. Dopo, gli sviluppi successivi si sono realizzati quasi sempre in gruppi di collaborazione, quando l’idea di meccanizzare il pensiero costituiva ormai lo scenario di fondo. Coincidenza? Sembrerebbe che quando la natura del pensiero viene considerata meccanica, e quindi finita, l’unico modo di fare progressi fosse quello di aggiungere pezzi e parti finite e montarle insieme in un lavoro di gruppo.” *

   Spiegò allora un Angelo diligente:” Una delle ragioni del successo del principale gruppo di ricerca, fu che si pose sempre degli obbiettivi limitati, senza produrre nuovi componenti ma usando quelli standard per usi di comunicazione senza nulla o quasi di originale.”

 Anima di un Pacifista:” Forse non tutti sanno che l’uso dei calcolatori ricevette un enorme impulso a causa della necessità di calcolare con precisione la portata di missili e cannoni. Il fulcro della Prima Guerra Mondiale fu cannoni più grandi e migliori, quello della Seconda Guerra Mondiale fu bombe più forti e migliori. Lo sviluppo di computer di alta velocità fu reso necessario dall’interesse nel modellare l’onda d’urto di una bomba.”

  Anima di filosofo della Scienza:” Se la volontà del lavoro creativo di Boole provenne dal suo sentimento religioso, la volontà per sviluppare il computer venne dallo stipendio della guerra, uno sforzo di gruppo.”

  Anima di Informatico, da poco arrivata: “Il pensiero non sarà identico a un meccanismo ma contiene elementi che possono essere meccanizzati. A quale atrofia Lei si riferiva prima?”

  L’Arcangelo, con molta pazienza: “Solo per fare semplici esempi. La gente non sa fare più calcoli senza il calcolatore, è incapace di scrivere senza un processore di parole, inabile per ricordare senza usare motori di ricerca e simili aiuti, inadatto ad orientarsi nello spazio senza usare il navigatore satellitare. Poi vi lamentate delle malattie degenerative e cognitive!

  Anima di Informatico:” Lo sviluppo del computer fu stimolato dal lavoro di A. Turing per costruire una macchina che potesse computare tutto o quasi. Con il successo dei circuiti logici di C. Shannon basati sulla logica di G. Boole, cominciò a farsi strada l’dea che tutti i processi di pensiero potessero essere espressi usando la logica di G. Frege e che potessero quindi essere meccanizzati, anche se poi poteva essere necessario un tempo enorme per arrivare al risultato.”

   Anima di Poeta, con enfasi:” Con appena le 26 lettere dell’alfabeto il linguaggio cresce e cresce ogni giorno! Un enorme numero di libri, di poesie e saggi sono scritti continuamente. Con pochi colori, sorgono nuovi quadri, con poche note musicali nuove composizioni. La creatività è soggetta solo alle capacità del pensiero e della intuizione, alle infinite possibilità. Ha un rango che intrinsecamente supera quello della codifica e della matematica, perché continuamente vengono cambiate le regole del gioco inseguendo motivi che solo l’artista e il pensatore conoscono.”

   Anima di Filosofo della Scienza: “C’è una connessione fisica tra uno strumento musicale e quello che esso produce. Per esempio un pianoforte lavora in base alle leggi della meccanica: leve, pedali, tasti, pressione. Ogni cosa può essere calcolata, ogni pressione sulle leve o sui tasti, tutto. Ma le melodie che possono essere create dal compositore sono infinite. Detto fra di noi, la biologia si concentra interamente sul comportamento cellulare e i segnali elettrici, un po’ come se una persona che volesse apprendere musica smontasse il pianoforte pezzo per pezzo per vedere come la melodia viene creata. La musica e la melodia nascono nella combinazione creativa e unica dei suoni, non nel meccanismo che li genera!  Similmente, il pensiero creativo riposa sulla capacità di creare idee nuove, il cervello è solo lo specchio che le riflette. Le idee non sorgono sbirciando al microscopio ma dall’esperienza e dall’intuizione, e poi confermate dall’osservazione.  C’è l’individuo umano ideatore i cui pensieri lasciano l’impressione sul cervello, come il compositore lascia le sue impressione sul pianoforte.”

   Anima di Poeta: “Ogni sforzo interno fa nascere e sostenere nuove idee, ed allora ogni aiuto tecnologico all’attività spirituale non avrà effetti negativi, ma solo a condizione che l’attività sia innovativa ed assuma certa egemonia. La forza del pensiero di chi fa comunque uso del computer può prevenire l’atrofia a patto che sviluppi un processo del pensare autonomo, centrato e creativo.”

   Riassunsero gli Angeli in coro:” L’alternativa smarrita che restaura la capacità costruttiva e creativa del pensiero è connettere di nuovo il pensiero al potenziale umano, e ciò rende possibile controbilanciare gli effetti della tecnologia sulla mente. La giusta identificazione dell’elemento volitivo nel pensiero mostra il cammino a praticare. La creatività non può essere inscatolata perché essa crea le regole del gioco, non le obbedisce.

  Anima di Cibernetico critico:” Con leve ed ingranaggi, o circuiti elettrici equivalenti, la natura del meccanismo è finita e determinista. Si è detto che l’elemento ripetitivo del pensiero può essere affidato alla macchina. Ma il pensiero è presente solo nel fondare le regole della operazione. Poi gli ingranaggi, o i circuiti, si incaricano di procedere in avanti, come una pietra che rotoli giù per la china. Il pensiero creativo è ben altro.

  L’Arcangelo:” Si diceva che le tecnologie hanno tutti gli aspetti di una discreta, sottile manipolazione. E’ ora di comprendere come riportarsi alla realtà, senza rifiutarle, senza esaltarle La vostra capacità di osservazione può divenire informe e vaga, perché il pensare è figlio di una buona osservazione precisa e nitida, dunque fatta con lo sforzo e la dedizione per arrivare a una maggior esattezza. Lo sforzo del pensare deve anche sconfiggere l’impazienza e la precipitazione di arrivare presto al risultato. E’ evidente che un’azione non possa essere libera se il suo autore non sa perché la compie. Liberarsi degli automatismi che caratterizzano la vita umana e con decisione saper dire a sé stessi: Chi sceglie i miei pensieri sono Io.”

   FILOTEO NICOLINI

 

   Studio e immaginazione basato sull’Opera di Rudolf Steiner.

   *John von Neumann, Kurt Gödel, Alan Turing, Claude Shannon, Norbert Wiener, Grace Hopper et al. di Harvard, Princeton, Bell Labs e Aberdeen.

   Immagine: Nicolas Roerich, Bataille Cèleste.

 

 

 

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