Pepe Escobar – Come la “Asabiyya” dello Yemen sta rimodellando la geopolitica

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pepe Escobar
Fonte: The Cradle

Pepe Escobar – Come la “Asabiyya” dello Yemen sta rimodellando la geopolitica

Le forze di resistenza yemenite Ansarallah hanno chiarito fin dall’inizio di aver istituito un blocco a Bab el-Mandeb e nel Mar Rosso meridionale esclusivamente contro le navi di proprietà o destinate a Israele. Il loro unico obiettivo era e rimane quello di fermare il genocidio di Gaza perpetrato dalla psicopatia biblica israeliana.

In risposta a un appello moralmente fondato a porre fine a un genocidio umano, gli Stati Uniti, padroni della Guerra Globale DEL Terrore (corsivo mio), hanno prevedibilmente ridisegnato gli Houthi dello Yemen come “organizzazione terroristica”, hanno lanciato un bombardamento seriale delle installazioni militari sotterranee degli Ansarallah (supponendo che i servizi segreti statunitensi sappiano dove si trovano) e hanno messo insieme una mini-coalizione di volenterosi che comprende i suoi vassalli britannici, canadesi, australiani, olandesi e bahreiniti.

Senza perdere un colpo, il Parlamento dello Yemen ha dichiarato i governi degli Stati Uniti e del Regno Unito “Reti Terroristiche Globali”.

Ora parliamo di strategia.

Con una sola mossa, la resistenza yemenita si è impossessata di un vantaggio strategico, controllando di fatto un collo di bottiglia geoeconomico fondamentale: il Bab el-Mandeb. In questo modo, possono infliggere seri guai a settori delle catene di approvvigionamento globali, del commercio e della finanza.

In più, Ansarallah ha il potenziale per raddoppiare – se necessario. I commercianti del Golfo Persico, in via ufficiosa, hanno confermato le insistenti voci secondo cui lo Yemen potrebbe prendere in considerazione la possibilità di imporre il cosiddetto Triangolo di Al-Aqsa – dal nome dell’operazione di resistenza palestinese del 7 ottobre, volta a distruggere la Divisione Gaza dell’esercito israeliano e a prendere i prigionieri come leva in un ampio accordo di scambio di prigionieri.

Una tale mossa significherebbe bloccare selettivamente non solo Bab el-Mandeb e la rotta del Mar Rosso verso il Canale di Suez, ma anche lo Stretto di Hormuz, interrompendo le forniture di petrolio e gas a Israele da parte di Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti – anche se i principali fornitori di petrolio di Israele sono in realtà Azerbaigian e Kazakistan.

Questi yemeniti non hanno paura di nulla. Se riuscissero a imporre il triangolo – in questo caso solo con il coinvolgimento diretto dell’Iran – rappresenterebbero, ma sotto steroidi cosmici, il Grande Disegno del generale della Forza Quds Qassem Soleimani, assassinato dagli Stati Uniti. Questo piano ha il potenziale realistico di far finalmente crollare la piramide di centinaia di trilioni di dollari in derivati – e, di conseguenza, l’intero sistema finanziario occidentale.

Eppure, anche se lo Yemen controlla il Mar Rosso e l’Iran lo Stretto di Hormuz, il Triangolo di Al-Aqsa rimane solo un’ipotesi di lavoro.

 

Benvenuti nel blocco dell’Egemone

Con una strategia semplice e chiara, gli Houthi hanno capito perfettamente che più attirano gli americani, privi di strategia, nella palude geopolitica dell’Asia occidentale, in una sorta di “guerra non dichiarata”, più sono in grado di infliggere gravi sofferenze all’economia globale, che il Sud Globale imputerà all’Egemone.

Oggi, il traffico marittimo del Mar Rosso si è dimezzato rispetto all’estate del 2023; le catene di approvvigionamento traballano; le navi che trasportano generi alimentari sono costrette a circumnavigare l’Africa (rischiando di consegnare il carico dopo la data di scadenza); prevedibilmente, l’inflazione in tutta la vasta sfera agricola dell’UE (del valore di 70 miliardi di euro) sta aumentando rapidamente.

Tuttavia, mai sottovalutare un Impero messo all’angolo.

I colossi assicurativi occidentali hanno compreso perfettamente le regole del blocco limitato di Ansarallah: Le navi russe e cinesi, ad esempio, hanno libero passaggio nel Mar Rosso. Gli assicuratori globali si sono rifiutati di coprire solo le navi statunitensi, britanniche e israeliane – esattamente come volevano gli yemeniti.

Così gli Stati Uniti, come prevedibile, hanno trasformato la narrazione in una grande e grossa bugia: “Ansarallah sta attaccando l’intera economia globale.”

Washington ha messo il turbo alle sanzioni (niente di che, visto che la resistenza yemenita si avvale di finanziamenti islamici), ha aumentato i bombardamenti e, in nome della sacrosanta “libertà di navigazione” – sempre applicata in modo selettivo – ha scommesso sulla “comunità internazionale”, compresi i leader del Sud Globale, che implorava pietà, come a dire di tenere aperte le rotte di navigazione. L’obiettivo del nuovo inganno americano è quello di spingere il Sud Globale ad abbandonare il suo sostegno alla strategia di Ansarallah.

Secondo l’interpretazione di Michael Hudson, esiste una forte possibilità che i neocon a capo della politica estera statunitense vogliano (corsivo mio) che Yemen e Iran realizzino il Triangolo di Al-Aqsa: “Saranno i principali acquirenti di energia in Asia, la Cina e altri Paesi ad essere danneggiati. E questo (…) darà agli Stati Uniti ancora più potere per controllare l’approvvigionamento petrolifero del mondo come merce di scambio nel tentativo di rinegoziare questo nuovo ordine internazionale.”

di Pepe Escobar – The Cradle

[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]

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