Perché tornare sul luogo del delitto?

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

di Luigi Altea, 20 novembre 2017

Me ne vergogno, ma lo devo confessare.
C’ero anch’io quel 23 Marzo del 1996 nel Palatrussardi di Milano…
Assieme ad altri compagni della mia sezione del PDS, mi ero recato lì per partecipare alla prima Convention nazionale del centrosinistra.
Non so se siano riusciti a perdonarmi d’averli convinti ad arrivare, davanti a quel brutto palazzone, di prima mattina, con quel freddo e con quella nebbia gelida.
Aspettammo parecchio là fuori, strofinandoci le mani e battendo i piedi per terra, neanche fossimo dei ballerini di tip tap… anziché dei poveri pirla.
Quando aprirono i cancelli fummo i primi ad entrare, e ci precipitammo dentro di corsa, come dei ragazzini la mattina del primo giorno dei saldi.
Il pienone, però, non ci fu…
Forse per nascondere la delusione, mentre gli spalti tardavano a riempirsi, mi incollai due adesivi (dell’Ulivo) sulle maniche del giaccone, mi appuntai a mo’ di medaglia la grossa spilla (dell’Ulivo) e mi misi a sventolare la bandierina (dell’Ulivo).
Io ero, senza dubbio, il più pirla di tutti!
Accanto a noi, nella fila subito dietro, prese posto un folto gruppo di veneti.
Il segretario della mia sezione cercò di familiarizzare rivolgendo loro considerazioni impegnate, un altro compagno tentò un dialogo serio, una nostra compagna azzardò qualche gesto confidenziale…
Inutilmente!
Ci provai anch’io, continuando a voltarmi e a porre domande “intelligenti”: da dove venite? Ah si? Che tempo faceva a Belluno? ah sì? Ma d’estate almeno fa caldo? ah sì?…Avete trovato traffico in autostrada? ah si?
Niente da fare!
Rispondevano a monosillabi e con ostentato fastidio.
Non ci filavano per niente!
E c’era un perché…
Dalla tasca del giaccone, noi compagni lasciavamo sempre spuntare L’Unità!
E da quella nostra imprudenza gli “amici” veneti, che arrivavano da un’altra parrocchia, avevano dedotto che eravamo un gruppetto di comunisti, gentaglia dalla quale stare a distanza.
Quanto successe dopo, in quella infausta giornata, lo sapete: l’arrivo del pullman con gli “sposi” Prodi e Veltroni, i discorsi, la canzone popolare, i proclami, gli abbracci…
E i sorrisi di tutti, delegati e leader.
Il solo D’Alema apparve stranamente rabbuiato. Forse era consapevole che… l’amalgama non sarebbe riuscito.
Anche noi rientrammo nella nostra sezione col freno a mano dell’entusiasmo tirato.
Inconsapevolmente sentivamo che stavano, che stavamo, assassinando la Sinistra.

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