Perdonateci!

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

Se esistesse un luogo, un paradiso, abitato dalle persone che durante tutta la vita sono riuscite a mantenersi fedeli agli ideali della loro gioventù, io credo che conterrebbe anche un cielo dedicato ad esclusiva dimora di chi, cento anni fa a Livorno, con la fondazione del Partito Comunista d’Italia, decise di dare inizio alla Storia moderna della Sinistra italiana, e di chi quella Storia ha contribuito a rendere grande.

In quel cielo il 2021 sarà celebrato l’anno del centenario.

Immagino la commozione di alcuni, la mestizia di altri, i discorsi di Umberto Terracini e di Renzo Laconi, le risate fragorose di Giorgio Amendola ad ogni battuta di Giancarlo Pajetta, lo sguardo austero di Nilde Jotti, il volto pensieroso di Pietro Ingrao, la compostezza di Alessandro Natta e gli occhi attenti e dolcissimi di Enrico Berlinguer.

Immagino anche che Antonio Gramsci, dopo i ringraziamenti per le lodi ricevute, annunci che per non rovinare la festa eviterà di commentare quanto è successo in Italia, dopo l’11 Giugno del 1984.

Luigi Pintor che, da gran giornalista, è riuscito a tenersi informato anche lassù, sorride sornione mentre inonda di nuvolette di fumo i cieli confinanti.

A questo punto, francamente, non riesco ad immaginare più niente, e non so se Gramsci criticherà in particolare qualcuno, di quelli rimasti ancora laggiù…

E tuttavia, poiché sulla terra, da quella data ad oggi, ci sono stato anch’io, seppure come modestissimo militante di base, sento il dovere di chiedere perdono per non aver saputo contribuire a salvaguardare e proteggere quell’immenso patrimonio che ci fu lasciato in dote.

Lo faccio anche a nome e su incarico di alcuni compagni a me vicini.

Perdonateci Antonio, perdonateci Enrico e perdonateci voi tutti!

Perdonate noi e perdonate tutti coloro che, avendo vissuto una stagione di quella grande Storia, l’hanno dimenticata fino a rovesciarne il senso.

 

 

 

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