di Luigi Altea
Beppe Fioroni era in avanzato stato di rottamazione. Ormai si trovava più di là che di qua.
Occorreva che qualcuno rimuovesse la grande pietra che, poco alla volta, lo stava richiudendo dentro un sepolcro, odoroso di gigli andati a male.
Ecco perché il balenotto bianco di Viterbo, si è spinto fino a Firenze, per spiaggiarsi alla Leopolta e sottoporsi al rito iniziatico della renzizzazione.
Cosa gli sarà stato promesso?
Escludendo che il prosperoso Beppe possa accontentarsi di 80 euro, cos’altro gli sarà stato garantito?
Non si sa.
Certo è che Fioroni sembra rasserenato, e in trepida attesa di qualcosa d’importante, o di succululento: una discreta ragione perché un uomo tanto superfluo continui ad ostinarsi, così pervicacemente, a vivere.