RICORDANDO HIROSHIMA
Il titolo del quadro riportato nella immagine è Remember Hiroshima, dell’artista venezuelano Héctor Poleo. È stato dipinto negli anni’80 e rappresenta una donna dall’aspetto pallido, lugubre ed allucinante, dove i tratti sono appena disegnati, come se fosse una immagine che la morte va disfacendo. Gli occhi sono privi di pupille, la forma del cranio é ovale, già in mutazione. È una figura alla soglia della scomparsa, la disintegrazione che annuncia il declino del mondo, è incubo e mostruosità.
Non si rimane indifferenti davanti alla drammaticità del trapasso verso la notte totale. Un solo quadro parla più di tante fotografie e filmati di terrificanti distruzioni per mano della violenza. Ci rivela quella frattura tra l’osservazione del mondo esterno e quello che prova la nostra anima. Nella pietosa immobilità, disperata calma, quella figura diviene agli occhi di chi vede qualcosa di vivente, colta nel precipizio. L’impressione di una frana interna, un’angoscia e un dissolversi di tutta la materia umana.
È necessario lasciarsi guidare dal silenzio, base di tutte le osservazioni che anelano al profondo. La veglia è troppo satura di percezione sensoriale, e se abbandonata a sé stessa diviene solo scenario di apparenze alla superficie, se non compiamo su di essa una lettura più completa, in cui partecipi la vita dei sentimenti che è affine alla nostra coscienza sognante. Questa opera, infatti, si volge sia alla vista, sia ai sentimenti. A causa della forza del messaggio, rimaniamo preda di un vocabolario limitato di termini per poterlo descrivere adeguatamente. La visione onirica, di grande bellezza pittorica, riflette il caos umano e la tragedia della civiltà, nei momenti dell’inaudito riarmo europeo.
FILOTEO NICOLINI
Immagine: REMEMBER HIROSHIMA, Hèctor Poleo, Acrilico su tela