Santoro e La Valle saranno capofila, insieme alla giornalista Benedetta Sabene, di liste che vedranno la partecipazione di diversi esponenti della società civile, del mondo politico e accademico, compresi il matematico Piergiorgio Odifreddi, il vignettista Vauro Senesi, il segretario del Partito della Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, l’europarlamentare e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini.
“La raccolta delle firmeNon è uno scoglio, ma uno scalino necessario per avere la certezza che c’è una fetta di opinione pubblica convinta della necessità di questa lista. Il Governo non ha realizzato le promesse per la realizzazione di una firma digitale gratuita, non ha emanato le disposizioni in materia di raccolta delle firme per la campagna elettorale”, ha rivendicato Santoro.
E ancora: “La nostra motivazione principale è fermare la guerra, esisteremo fino a quando questo obiettivo non sarà raggiunto”. Certo, anche nel caso le firme vengano raccolte, la competizione nel campo pacifista non sarà semplice, per superare la soglia di sbarramento del 4% alle Europee: “Perché votare noi e non M5s o Sinistra italiana-Verdi, anche loro contro le armi e su posizioni pacifiste? Non vogliamo ostilità con questi partiti, spero non siano loro a viverci come nemici, anche se alcune cose avvenute mi fanno pensare il contrario. Certo non ci spieghiamo perché, per esempio, SI non si sia voluta unire con noi. Ma il nostro obiettivo è riportare alle urne chi si è allontanato dal voto“, è l’appello rivolto ai possibili elettori da Santoro. “Fino all’ultimo momento utile siamo pronti a metterci in discussione per unirci e costruire un’unità più grande”, rilancia. Prospettiva in realtà nulla, considerati i ‘no’ di Avs, M5s, ma non solo. Anche Unione popolare di fatto non sosterrà il progetto in modo unitario, ci sarà soltanto Rifondazione comunista.
Tra gli altri nomi presenti nelle liste anche Ginevra Bompiani, lo storico Angelo D’Orsi, il cronista palestinese Alì Rashid, lo scrittore Nicolai Lilin.