Fonte: FB Di Rita Pani
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di Rita Pani – 3 ottobre 2015
Sì, ma la Costituzione?
Pare che in Senato, un senatore, mentre si discuteva dell’azzeramento della nostra Costituzione, abbia “mimato sesso orale” all’indirizzo delle senatrici dell’opposizione.
La notizia è da prima pagina, da titolone nero e grande. Pare che guarderanno la moviola, per capire se è vero, perché la senatrice “si vergognava a ripeterlo”.
Dai però! In fondo è un gran bel passo in avanti. Oggi è stato solo un gesto. Nemmeno troppo tempo fa, era norma “far pompini” per carriera.
Ma non fa ridere nemmeno a me che l’ho scritta, forse perché un po’ ho memoria delle cose, e le vedo scivolare così veloci verso il nulla quotidiano, che le speranze ormai le ho seppellite.
È tutto così miserabile, che a volte avrei voglia di andar via da questa terra. Poi mi guardo in giro e mi correggo: da questo mondo.
Si stanno disegnando un senato a loro immagine e somiglianza. Questo fascismo che si veste leggero pure nelle giornate di pioggia, a temprarsi, a farsi sempre più forte, a toglierci sempre più aria.
E non sappiamo più dedicare il nostro schifo e il nostro sdegno – la lotta, per carità! Nemmeno la nomino più che ne ho rispetto.
Mi sento così sola, se penso che si perderanno giorni a difendere le donne insultate dal gesto si un buffone, mentre la nostra Costituzione viene stracciata dal fascismo negato di un imbecille, in complicità di gente come verdini, che nessuno pare ricordare chi sia.
E sentirò donne difendere altre donne indifendibili, volgari al pari del gesto loro dedicato, dimentiche della dignità della quale dovrebbero farsi carico. Sguaiate come quelle lavandaie grassocce e rubiconde, inginocchiate sulle pietre dei fiumi.
E si attenderanno le scuse – via Twitter che i giornali non servono più. E son quasi certa che poi arriverà il fraintendimento, il filmato ripetuto all’infinito di un gesto da camallo infoiato, e ancora insulti e insulti e insulti, fino a non poterne più
Fino a quando passerà l’ennesimo scempio della nostra vita, della nostra Costituzione, della nostra miserabile civiltà mortificata. L’ennesima bruttura fascista che riusciremo, comunque, a sopportare.
Perché ormai abbiamo perso da un pezzo.
Rita Pani (APOLIDE)