Sms e grande politica

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 6 luglio 2015

Oggi Stefano Feltri sul ‘Fatto Quotidiano’ affronta il tema della scarsa rilevanza del premier in ambito europeo. Ma più che questo tema generale, a noi interessa l’attacco del pezzo. Vi si dice che, per rimediare al disastro diplomatico sulla Grecia, a Palazzo Chigi intendevano ‘spammare’ ai giornali amici un (inesistente, dice Feltri) ‘piano di mediazione’ italiano tra Atene e creditori. Filippo Sensi (il principale comunicatore renziano) era già pronto a inviarlo ai giornali amici (‘da Renzi ai suoi’), quando Padoan ha detto: ‘prudenza’. Contrordine dunque: stop immediato alla diffusione della notizia di un ‘piano’ renziano per Atene e fulminea riduzione dell’iniziativa italiana a un sms di Renzi a Merkel, col risultato che lo stesso Renzi è andato a Berlino in fretta e furia per schierarsi con la Germania senza se e senza ma alla vigilia del voto.

Date un’occhiata alla fenomenologia della vicenda. Si gioca e si punta tutto sulla comunicazione per diffondere la notizia dell’esistenza di un ‘piano’ italiano. Ma più che definire meglio e nei dettagli il ‘piano’ si pensa a darne pronta diffusione in forma di velina ai giornalisti embedded. In Grecia e in Europa cresce la febbre della politica e noi, invece, ci muoviamo sul terreno degli spin e degli spot. Una specie di surf spericolato sulla schiuma del mare mentre le questioni si dibattono nel profondo. Secondo Feltri, come abbiamo visto, a fermare questa macchina scombiccherata ci ha pensato Padoan che, dentro di sé, credo ne sia anche rimasto un po’ inorridito. Fatto sta che tutto si è sgonfiato velocemente, riducendosi a un sms e a un gesto di subalternità alla Merkel direttamente in casa sua.

Perché accade questo? Perché si è inadeguati. Perché pensare di limitarsi a un surf comunicativo sui problemi, e sperare di vincere il gap di conoscenza ed esperienza con qualche paraculata, non è produttivo né efficace, anzi è controproducente. Perché bisogna studiare, non cercare suggerimenti dal compagno seduto al banco davanti, e nemmeno buttarla in caciara, come si dice a Roma. Ora è del tutto evidente che quando la grande politica bussa alla porta (e la vicenda greca, lo scontro ad alto livello con i tecnocrati europei, il referendum, un popolo in piazza SONO grande politica) i piccoli interpreti non possono pensare di cavarsela con qualche marchingegno comunicativo. Prima o poi il re resterà nudo. Non a caso di tutto quel rimescolare comunicativo sul ‘piano di mediazione’ resta alla fine solo un sms alla Merkel. E una passerella tedesca percorsa solo un attimo prima che un’ondata di ‘no’ sotterrasse tanta insipienza.

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