SULLA FRONTIERA DEL DESTINO

per Filoteo Nicolini

SULLA FRONTIERA DEL DESTINO 

 

Scrivevo, in uno studio anteriore, che se devo incontrare una persona, le mie forze spirituali si concentrano su di essa; se il centro della sfera del mio destino nei prossimi cinque minuti e’ in un dato luogo, questo luogo attira tutti i miei sensi. Non è vero che vedo le cose a caso o tocco le cose a casaccio. Le percezioni non avvengono mai a caso, ma si orientano, sono canalizzate, calamitate dalle forze dell’ Io. Il mio Io e’ sempre là dove il destino mi chiama, e attira realmente tutta l’attenzione dei sensi. Nessun essere umano getta mai uno sguardo a caso: il caso è un’ invenzione di chi non sa come stanno le cose, nel mondo reale il caso non esiste.

Questo Io funziona, quindi, come centro di attrazione per ciò che gli e’ pertinente, le inclinazioni, le simpatie, le passioni, le opinioni, le relazioni. E naturalmente, l’ Io di tale persona e’ centro di attrazione per quello che chiamiamo karma, e se riuscissimo a vederlo questo Io, completo e senza veli, potremmo addirittura notare quale destino gli toccherà. Questa parte nascosta, invisibile allo sguardo comune, e’ anche responsabile per lo stato di salute, le infermità organiche o nervose, e naturalmente per lo stato di benessere. Per la semplice ragione che nel karma ci sono le predisposizioni. Esistono motivi validi per parlare della necessità di una medicina che prenda in considerazione la geografia e l’influenza dei luoghi sulla salute individuale.

Si spiega così perché certe persone sono più attratte dal vivere in casa, quasi costrette, oppure in determinate città, o ben lontane da esse, o in luoghi geografici, regioni, climi. I luoghi geografici, parlando genericamente, influenzano il sistema nervoso, gli ormoni, il sangue. Vi sono persone che finiscono per rimanere sempre nell’orbita della stessa città, dopo ricognizioni giovanili, e quella città evidentemente le attrae, e vi trovano stabilità ed equilibrio, affetti. Anche se per periodi sono state residenti altrove, vi ritornano attratte. Altre persone vivono per decenni in spazi aperti del Sud America, incontro al loro destino; poi, a una svolta di quel destino che le aveva a lungo marcate, ritornano nella città natale, ne provano disagio, sforzandosi di comprendere quello che il nuovo destino sta ora loro indicando, ovvero le nuove occasioni e gli incontri che loro stessi attraggono. L’Io ha quindi certa saggezza e cerca, anche se incoscientemente, di inseguire tracce sul cammino. Quello che si presenta ogni giorno e’ quello che lui stesso sta attraendo, sono le parti sconosciute del suo essere che lo raggiungono, che stanno lì per indicare qualcosa da rivedere o correggere. Nel caso che voglia affrontare quello che si cela nel subcosciente, deve intraprendere un lungo cammino nella via della conoscenza spirituale per affrontare la realtà del suo Io più intimo, deve cioè prepararsi per incontrare quello che si chiama “il guardiano della soglia”.

 

FILOTEO NICOLINI 

Immagini : RUGGERO SAVINIO, MALINCONIA

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