Tsipras: l’austerità non serve, ci vuole un New Deal per l’Europa

per Gabriella

” La medicina dell’austerità non guarirà l’Europa. Grillo urla soltanto, noi vogliamo governare”

ROMA – Sinistra unita e pronta a governare senza compromessi. E’ la parola d’ordine di Alexis Tsipras, che ha partecipato al videoforum di Repubblica Tv condotto da Laura Pertici in collegamento dalla redazione di Milano. Il trentanovenne greco (compirà 40 anni il 28 luglio) è il leader di Syriza, il partito della sinistra alternativa greca che ha condotto a importanti successi elettorali, ed è il candidato alla presidenza per il Gue/Ngl, eurogruppo che riunisce i partiti della sinistra radicale e anti-austerity. Il suo è diventato un nome di riferimento al punto da aver ispirato la nascita di una lista italiana che porta il nome di un leader straniero, ossia “L’Altra Europa con Tsipras”, che include anche il Sel di Nichi Vendola oltre ad Azione civile, Rifondazione comunista, Partito Pirata.

Sorridente e rigorosamente senza cravatta, come in genere ama farsi vedere, Tsipras nel corso del videoforum ha esposto il suo programma, che è uno schiaffo alla Germania: cancellazione del debito e abrogazione del principio del pareggio di bilancio, più investimenti e difesa dei beni pubblici.

In Grecia il suo partito ha ottenuto ieri un ottimo risultato ad Atene e nella regione della capitale nel primo turno delle elezioni amministrative. In provincia invece l’esito del voto ha rassicurato i partiti della coalizione di governo, conservatori e socialisti. Di fronte a questi risultati, nel complesso incoraggianti, Tsipras si augura un buon successo anche alle europee: “Il risultato di ieri in Grecia è un messaggio per tutto quello che succede – spiega il leader di Syriza – i cittadini greci delusi e disperati hanno espresso il loro scontento”.

No all’austerity. A un lettore che gli chiede se l’Ue viene vista come un’entità che prevede solo obblighi e come lui intenda promuovere una maggiore integrazione tra gli stati anche sul piano delle politiche sociali, Tsipras risponde bocciando senza mezzi termini l’austerity imposta dalla Germania. “Dall’inizio della crisi in Europa riciclano sempre le stesse politiche – risponde il leader greco- hanno trasformato una crisi bancaria in una crisi generale, la medicina dell’austerità non ci guarirà. I nostri Parlamenti devono votare misure contro la disoccupazione e a favore delle piccole imprese come hanno fatto nel 1929 dall’altra parte dell’Atlantico. Abbiamo bisogno di un new deal per l’Europa (video), un nuovo trattato per lo sviluppo comunitario”.

Sì all’euro. Tsipras si è ripetutamente schierato a favore dell’euro, anche contro parte del suo partito. E lo conferma anche oggi, rispondendo alla domanda di un suo connazionale che gli chiede se per lui l’euro sia un feticcio. “L’euro non è un feticcio – risponde il capo di Syriza – ma uno strumento per cambiare le nostre vite. Uscire dall’euro per la Grecia o per l’Italia sarebbe un disastro. Noi vogliamo una moneta davvero comune per tutti i Paesi, non ci possono essere proprietari e inquilini, bisogna essere alla pari. Bisogna costituire una banca centrale che sostenga gli stati oggetto di attacchi speculativi”.

Io diverso da Grillo e da Renzi. C’è molta preoccupazione rispetto all’astensionismo, sottolinea poi Laura Pertici, che chiede a Tsipras un parere sulla situazione italiana, con Renzi, Grillo e Berlusconi che si fronteggiano quotidianamente a colpi di battute. Tsipras rimarca la sua differenza da Grillo: “Siamo diversi perché vogliamo proporre un’alternativa reale e fattibile in Europa, noi vogliamo governare non solo denunciare le cose, si deve avere una proposta alternativa. Alle europee gli italiani non votano solo per scegliere un vincitore tra Renzi e Grillo, ma per cambiare le cose in Europa”. Il leader del Gue, inoltre, sottolinea anche la sua diversità dal Partito democratico e da Renzi: “Il Pd di Renzi è come i socialisti in Grecia, si è piegato alle larghe intese, ha applicato le politiche della destra popolare. E ha votato anche quelle misure, così come in Grecia ha fatto il Pasok (il partito socialista greco, ndr.), che ha portato il nostro paese al disastro”.

E precisa: “In questo momento in Europa ci sono tre blocchi: quello dell’austerità, formato dalla destra popolare e dai socialdemocratici. Poi c’è il fascismo e la destra populista, e l’altra parte siamo noi che combattiamo l’austerità. Noi della sinistra chiediamo ai socialisti di lasciare la stretta alleanza coi conservatori, così si può cambiare la politica nell’Ue. Credo che anche in Italia Renzi può trovare un accordo con Berlusconi, ma non penso che sia una cosa positiva per il popolo italiano”.

Immigrazione, rivedere i patti comunitari. Quanto alle politiche sull’immigrazione, Tsipras denuncia l’ipocrisia dell’Unione e propone un’alleanza fra tutti i paesi del Sud Europa, fra cui Grecia, Italia, Spagna ma anche Francia per cambiare il regolamento di Dublino II, che stabilisce i principi sul riconoscimento dell’asilo politico e dello status di rifugiato: “La politica migratoria europea ha avuto un pieno insuccesso – rimarca Tsipras – i nostri mari sono diventati dei cimiteri. Bisogna intervenire negli stati da cui partono gli immigrati. Quella dell’Europa è una follia: finanzia la guerra nei paesi da cui partono gli immigrati come la Libia”.

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