Fonte: politicaPrima
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di Giorgio Bisagna – 26 gennaio 2016
Mi riferisco al DDL così detto Cirinnà. Argomento scottante che rischia di innescare polemiche e di far iscrivere, chi propone analisi, nella lista dei “buoni” o dei “cattivi”, a seconda dei punti di vista.
Personalmente ritengo che uno stato laico debba tutelare tutti i cittadini, a cominciare dai più deboli e la scelta dei diritti da tutelare non deve essere influenzata da valutazioni di natura religiosa. Il foro civile va tenuto separato da quello religioso. Non così quello etico, ma non è discorso questo su cui voglio addentrarmi. Ora, è chiaro, che, volere dare diritti e tutela, ad una coppia stabile, legata da un sentimento affettivo duraturo, e che, allo stato, non possa trovare riconoscimento nell’istituto giuridico del matrimonio, è una azione politica assolutamente legittima, se non, probabilmente, doverosa.
Che in una coppia, etero o omo che sia, che ha vissuto insieme tutta la vita, possa esserci un diritto di successione, la possibilità di reversibilità della pensione, le visite in ospedale etc., sono tutte azioni minime su cui non si dovrebbe neppure discutere. Diversa, e sicuramente meritevole di diversa attenzione e ponderazione, è, invece la questione collegata alla tutela dei minori. Questione, che, in verità non riguarda le sole coppie omosessuali, ma più in generale un ormai diffuso modo di concepire la maternità/ paternità.
Le cosiddette conquiste sociali hanno portato infatti ad una “interessante” ma anche comprensibile “schizofrenia” su tale materia.
Da un lato, infatti si rivendica il “diritto” ad abortire, inteso in senso assoluto, come scelta insindacabile della donna. Dall’altro di pari passo con l’affermazione di tale “diritto” si è andato affermando quello speculare, ritenuto altrettanto assoluto, alla maternità/paternità. Sfidando, sovente, la natura con fecondazioni eterologhe e non, arrivando all’ultima “frontiera”, quella del cosiddetto “utero in affitto”, ma anche alla donazione di liquido seminale, ovuli e tutto quello che la scienza e soprattutto il mercato mettono a disposizione. È noto, che vi sono società, all’estero, che mettono a disposizione “volontarie”, per lo più spinte dalla miseria, che accettano di portare a termine una gravidanza, per poi “consegnare” il figlio ad una coppia non fertile.
Le statistiche, peraltro, sembrerebbero dimostrare che a tale pratica ricorrono più le coppie etero che quelle omosessuali. Con inevitabili incidenti di percorso quando il “prodotto” non corrisponde alle aspettative perché presenta “difetti” di fabbricazione, oppure quando la coppia, nelle more decide di separarsi o divorziare. Ma tanto c’è copertura assicurativa per tutto. È il mercato bellezza…
Eppure è qui che il DDL Cirinnà va a intersecare pratiche che pure sono, al momento vietate in Italia. È espressamente prevista infatti, la possibilità di adozione, da parte del consorte, del figlio del partner. Ora, è chiaro che, in tale maniera, anche se c’è un consenso di un genitore “biologico” magari di quello che ha condotto a pagamento la gestazione, questo resterà “fuori”. Quindi questo passaggio proprio tanto “neutro” non è. Ci sarà comunque un genitore fuori. E quando il bambino crescerà, per quanto amato, coperto di cure ed attenzioni, alle domande che cosa si risponderà? Ti abbiamo amato, siamo noi la tua mamma ed il tuo papà (coppie etero) o i tuoi genitori (coppie omo) quella che ti ha portato in grembo era solo una gentile signora che per necessità e bisogno ti ha fatto nascere e poi a noi consegnato. Oppure tutti questi passaggi verranno delicatamente omessi… da un sistema educativo che rimuoverà la possibilità di porre dubbi o domande ai bambini.
E questo è il primo elemento di perplessità.
Altro argomento a “favore” è: “ciò che conta è l’amore”. Vedete lo schifo che accade nelle famiglie etero, vedete come si sfasciano? come trattano i bambini?. Ecco questo, se mi consentite è l’argomento più debole. È verissimo che la “famiglia cosiddetta tradizionale” non funzioni. Ci si cornifica, ci si lascia, si fanno i c…i propri, si picchiano le mogli, ci sono casi, tanti, di pedofilia in famiglia. Ma questo può essere un argomento a sostegno di altri tipi di famiglie. In altri termini, perché se queste cose accadono in una famiglia “tradizionale” non accadranno anche in altri tipi di famiglie? Non si scioglieranno mai le unioni ex ddl Cirinnà?
Non ci saranno violenze? Etc. etc. Io non ho risposte, né amo schieramenti di principio ed ipocriti. Né tantomeno chi guarda la pagliuzza nell’occhio del prossimo e non vede la trave nel proprio occhio. Ma avere bambini a tutti i costi non può essere un diritto. Per nessuno.