di Fausto Anderlini – 19 maggio 2017
Pensierino prima dell’alba del camelloporco in pigiamino, con pala, piccone e cazzuola
Dunque: domani, anzi stasera, si va a visitare queste ‘fondamenta’ in questa città del cazzo. Sino ad ora mi sono astenuto da ogni giudizio in attesa di vedere come vanno gli scavi e il primo scheletro del manufatto. Dopo aver degustato il battesimo del villino di Si traendone modicissima soddisfazione, pur essendo avvenuto con savia decisione in una amena città di mare a prezzi scontati, è giunto alfine il momento di osservare da vicino questo cantiere che seguendo le parole di certi geometri e capimastri vorrebbe essere assai promettente. Spero di non essere colà annoiato da un florilegio di pisapiici proponimenti ulivisti e centro-sinistroidi con tanto di numero e punto zero……Se posso esprimere un auspicio mi piacerebbe trovarmi in un bel parco archeologico, vera e propria cava a cielo aperto di detriti ctoni, ammassi di rottami e vario pietrame eteroclito, come in una incisione di Piranesi, però intervallato da costruzioni ardite e mai viste come in un concorso di architettura d’avanguardia. In questi ultimi anni mi sono fatto trascinare dagli umori della diaspora lasciando albergare in me lo spirito neghittoso dello straniero, dell’astensionista, dello scissionista, del marginale, dell’irresponsabile, del menagramo, dello scettico, del rancoroso, del disertore…..Siamo legioni, afflitti da questo stigma, moltitudini affondate nella pece, e se queste fondamenta riusciranno a esercitare un certo fascino sul sottoscritto come la luce italica e le rovine classiche nei fausti gran tour d’un tempo andato, vorrà dire che l’opera è promettente….Mi sento una cartina di tornasole. Buon risveglio a tutta la mandria dei confratelli camelloporci…..
