Come sbloccare i lavori del Senato…

per Gabriella

Corradino Mineo su facebook – 24 luglio 2014 alle ore 11.18

Il Presidente dei Senatori del Pd, Luigi Zanda, ha chiesto e ottenuto che si riunisca la conferenza dei capigruppo per por rimedio all’estrema lentezza con cui procede, in aula, l’esame degli emendamenti alla legge di revisione costituzionale.

Dico a Zanda, al Presidente Grasso e alla ministra Boschi che sarebbe molto facile sbloccare i lavori del Senato. Basterebbe che il governi accetti due sole modifiche. La prima per sancire l’elezione popolare diretta dei 95 senatori, invece di delegarla alle alchimie dei consigli regionali. La seconda per ridurre il numero dei deputati, che oggi sono 630. Tale riduzione eviterebbe fra l’altro che, per effetto di una legge elettorale maggioritaria, la minoranza più forte  possa determinare la scelta del Presidente della Repubblica e la composizione della Corte Costituzionale.

Davanti a una siffatta disponibilità del governo- che incontrerebbe un vasto consenso fra i cittadini- sono certo che migliaia di emendamenti verrebbero immediatamente ritirati e i lavori del Senato procederebbero spediti.

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