Fonte: L'Antidiplomatico
Come si “processano” i dissidenti nel regime di Zelensky. Intervista esclusiva a Mikhail Kononovich
Un altro episodio della farsa processuale contro i fratelli ucraini Aleksandr e Mikhail Kononovich è andata in scena mercoledì 28 giugno. Nella sessione in cui l’accusa avrebbe dovuto formulare i capi d’imputazione contro i due leader del Partito Comunista Ucraino (KPU) il pubblico ministero ha disertato l’aula. Per l’ennesima volta.
Il giorno prima, l’Alto commissariato per i diritti umani dell’ONU (OHCHR) ha presentato un rapporto sulla detenzione di civili in Ucraina. Il loro caso è tra i primi ad essere menzionato a conferma delle irregolarità processuali che i due fratelli stanno subendo. Nello specifico viene rimarcato l’arresto senza mandato, la detenzione in una prigione non ufficiale (lo scantinato della SBU a Kiev) e la detenzione in assenza di un controllo tempestivo dell’autorità giudiziaria. Tutti questi elementi confliggono con la certezza del diritto e con il rispetto dei diritti umani dei detenuti.
L’INTERVISTA
L’alto commissariato per i diritti umani dell’ONU (OHCHR) ha menzionato il vostro caso nel suo dossier sulle detenzioni illegali dei civili in Ucraina. Qual è il tuo commento?
Sfortunatamente, tutti i dati delle Nazioni Unite sono solo statistiche e niente di più. Questi dossier dell’OHCHR non possono davvero aiutare le persone che marciscono nelle carceri e muoiono nei centri di custodia cautelare con accuse inventate
Nel mese di giugno la corte ha esteso per altri due mesi gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico ma nell’udienza del 28 il pubblico ministero non si è presentato come nelle altre volte. Cosa credi stia succedendo con il vostro processo?
E’ possibile che la procura stia prendendo tempo per costruire prove contro di voi? Avete avuto segnali in questo senso?
Temiamo che stiano minacciando i nostri compagni in tutto il Paese affinché ci incriminino e rendano false testimonianze. Siamo consapevoli che non ci lasceranno mai andare e che prima o poi saremo condannati e messi in prigione. Se il regime ci uccide fisicamente, avrà meno problemi. Nessun uomo, nessun problema!
Inizialmente, siamo stati arrestati come agenti dei servizi speciali di Russia e Bielorussia, e solo due mesi dopo ci hanno detto siamo stati accusati di voler rovesciare il potere di Zelensky. La vera ragione del nostro arresto sono le nostre azioni dell’Unione della gioventù comunista leninista dell’Ucraina, guidata da Mikhail Kononovich e dal suo vice Aleksandr, il “Komsomol per la pace” e le proteste contro la guerra vicino all’ambasciata americana a Kiev. Ci siamo anche opposti alla vendita di terreni alle società capitaliste negli Stati Uniti e in Europa. In generale, la nostra principale colpa agli occhi del regime è essere comunisti e antifascisti.
Ci saranno due scenari o la prigione o il nostro omicidio, tertium non datur.
Qual è la situazione dei comunisti e degli antifascisti in Ucraina?
Siamo stati messi fuorilegge, assassinati e imprigionati. Siamo braccati come gli ebrei negli anni Trenta del XX secolo, come nella Germania nazista e nei territori occupati. Siamo esplicitamente chiamati a essere uccisi come nemici.
Perché il governo di Zelensky ha avuto bisogno di mettere fuori legge tutti i partiti di opposizione e mettere sotto controllo la stampa?
Perché l’Ucraina è una colonia dell’occidente imperialista, cioè degli Stati Uniti e dell’Europa, e il dissenso tra gli schiavi deve essere distrutto. Il regime ha messo al bando tutti coloro che sostenevano la pace.
Siamo andati alla polizia, ma non è servito a nulla. Per dirla in parole povere, siamo andati alla polizia per le minacce di morte di un poliziotto e questa naturalmente è un’assurdità perché la polizia non svolgerà mai un’indagine contro un proprio agente. Questo poliziotto non è una persona indipendente, ma attraverso di lui agiscono le autorità ucraine. Il regime di Zelensky ci ha annunciato ufficialmente che si sta preparando a ucciderci! Questo è un marchio nero per noi, siamo condannati a morte, punto e basta! E prima o poi lo faranno.
In realtà, il rapporto dell’ONU è solo il minimo che si possa dire sulla situazione in Ucraina. È davvero spaventoso, le persone vengono picchiate, torturate e abusate. Alcuni sono stati nell’SBU per 3-4 mesi e non possono nemmeno provarlo. Siamo stati nel seminterrato della SBU per 4 giorni. Lì siamo stati picchiati e torturati, e poi ci hanno tenuti nascosti per due mesi e senza neanche portarci in tribunale. Per quindici giorni non abbiamo potuto né camminare né mangiare. Ci hanno fatto saltare i denti, rotto le costole, rotto il naso… Centinaia e migliaia di persone sono state arrestate. Due persone erano in carcere con me e si sono impiccate durante la detenzione preventiva, e io le conoscevo personalmente.
Pensate che il popolo ucraino insorgerà contro questo regime?