D’Alema: Il Paese ha bisogno di una Sinistra che guardi più lontano

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Gian Franco Ferraris

di Gian Franco Ferraris – 3 settembre 2017

D’Alema, dopo un lungo silenzio, è intervenuto a due manifestazioni di Articolo Uno a Livorno e Pisa: lunghi interventi in cui, con ironia e sarcasmo, è passato dal disastro del Pd, alle elezioni in Sicilia, dal dramma dell’immigrazione al governo Gentiloni, da Pisapia e un passaggio molto divertente sulle interviste a Cacciari; ma a mio parere la cosa essenziale che ha detto è che in Italia occorre con generosità costruire una nuova formazione di sinistra e penso che su questo punto tutti gli esponenti delle forze che si richiamano alla sinistra o al centrosinistra (ovviamente il Pd non c’entra nulla) hanno il dovere di rispondere in modo cristallino (senza le solite inutili furberie).

Questo il “pezzo” di D’Alema su questo tema:

‘Il primo obiettivo è un’unica lista a sinistra, poi una formazione politica nuova: serve la generosità di mettersi in gioco’

Parlando dei rapporti col PD e di quale sinistra serve al Paese, D’Alema ha detto: “Io penso che la politica del PD si concluderà con un disastroso esito elettorale, che purtroppo riconsegnerà alla destra un forte primato nel Paese. Il nostro compito è invece di costruire una sinistra democratica e di governo che possa essere un elemento essenziale per la ricostruzione dell’Italia. Io è da parecchio tempo che sono passato all’opposizione degli ultimi Governi, che hanno aumentato le diseguaglianze sociali e aumentato rendite finanziarie e profitti. La sinistra deve presentare con forza la sua identità e stare lontanissima dal pensare se, così facendo, aiuta Renzi o Gentiloni: ma chi se ne frega di queste cose. Noi dobbiamo fare un’operazione che non abbia come traguardo le prossime elezioni, ma dobbiamo necessariamente guardare lontano. Oggi c’è un grande problema di ridefinizione del ruolo della sinistra, anche sul piano europeo. Oggi dobbiamo fare anche una riflessione autocritica riguardo a una subalternità che molti di noi hanno avuto riguardo all’ottimismo degli anni Novanta: va ricostruito un pensiero autonomo e critico della sinistra.

D’Alema ha proposto: “Io penso che quello che non si deve fare è una riunione di tutti i segretari dei partiti e dare l’idea di un cartello, viceversa serve un processo democratico aperto a tutti quelli interessati, che si misura su principi e valori, eleggendo un’assemblea nazionale costituente democraticamente legittimata e votata dalle assemblee locali. Come primo obiettivo ci si dà quello di avere un’unica lista, poi quello di creare una formazione politica nuova, che nasce per convergenza e confluenza. La capacità di attrazione di questo processo c’è e colma un vuoto che non è riempito dal proliferare dei partitini, i quali anzi sono percepiti come simbolo di debolezza; viceversa la gente è pronta a spendersi per un progetto più grande. Serve la generosità di mettersi in gioco in un processo e di scompaginare le proprie piccole appartenenze, e non invece difendere ciascuno la propria parrocchia: questo per costruire una sinistra importante nel paese. Noi abbiamo il dovere, anche per la storia che ha avuto l’Italia, di ricostruire una grande sinistra. Serve più serietà nella politica, c’è una parte del Paese che ha un senso di rimpianto verso un’altra epoca, verso una classe dirigente che era tale e che aveva il senso dello Stato: noi dobbiamo offrire anche questo. Quindi serve una formazione politica seria che propone le cose che si possono fare davvero. Oggi le dimensioni di una forza politica di questo tipo non sono ponderabili, perché ancora non c’è: ma se riusciamo a farla consistere nel modo che dicevo, credo che ci sia spazio per avere un peso e un risultato a due cifre. Io sono contrario ad accedere a operazioni trasformistiche come listoni, ma il PD per fortuna non è fatto solo di fanatici, carrieristi e opportunisti: ci sono rimaste anche persone perbene e un pezzo del nostro popolo. E’ anche per loro che dobbiamo fare una sinistra grande e forte”.

Su questi temi dovremmo tutti riflettere e chi ha più responsabilità, i dirigenti dei partitini della sinistra, hanno il dovere di discutere in modo approfondito non solo tra loro ma con tutto il mondo della sinistra e di prendere delle decisioni coinvolgendo tutte le varie anime della galassia di sinistra, senza perdere altro tempo.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

4 commenti

Luigi Proia 4 Settembre 2017 - 18:48

Il fatto è che per guardare al futuro è necessario avere CULTURA cosa che manca a sinistra. Certa sinistra cammina con la testa rivolta all’indietro dimenticando che il passato è passato e il futuro non si costruisce con quello che è stato ma si costruisce con le idee. Quelle idee che ci hanno insegnato i padri nobili della sinistra i Turati, Gramsci, Pertini e la storia del XX secolo che conoscendola ci permetterà di costruire un futuro e non come adesso che stiamo ricadendo nella barbarie.

Rispondi
espa 6 Settembre 2017 - 22:13

per seguire le idee dei padri nobili, bisogna girare la testa all’indietro e capire bene cosa dicevano.

Rispondi
Luigi Proia 7 Settembre 2017 - 14:20

Si identifichi prima di vomitare sentenze.

Rispondi
espa 7 Settembre 2017 - 23:09

lei ha qualche problema, mi spiace x lei.

Rispondi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.