GAZA: DUE PESI E DUE MISURE I SETTE MORTI CHE FANNO INFURIARE IL MONDO E CHE DIRE DEGLI ALTRI 30MILA?

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Andrea Fassò
Fonte: Minima Cardiniana

DUE PESI E DUE MISURE
I SETTE MORTI CHE FANNO INFURIARE IL MONDO
E CHE DIRE DEGLI ALTRI 30MILA?

Nicaragua 1979. Col sostegno degli Stati Uniti, la famiglia Somoza esercita il potere dal 1932. Anastasio jr., dittatore sanguinario e ladro, combatte la guerriglia sandinista, sempre forte dell’alleanza degli USA, che persiste nonostante le ripetute atrocità della Guardia Nazionale e i bombardamenti spietati. Ma nel giugno 1979 le milizie uccidono, dopo averlo fatto stendere bocconi, il giornalista Bill Stewart; il video fa il giro del mondo; il presidente Carter deve cedere alla pressione dell’opinione pubblica e cessa gli aiuti militari; gli USA fanno fuggire Somoza a Miami.
Migliaia di nicaraguensi possono essere massacrati; un cittadino degli USA no.
E i palestinesi? Davvero tutto è cominciato con l’eccidio del 7 ottobre 2023?
Che cosa succedeva da anni in Cisgiordania? Mezzo milione di coloni israeliani in insediamenti abusivi rubavano terra ai palestinesi e interrompevano le loro vie di comunicazione, bruciavano case e villaggi, sempre con l’appoggio dell’esercito, centinaia di palestinesi inermi (bambini compresi) venivano uccisi. E il libero e democratico Occidente era all’oscuro di tutto? Non esattamente. Taceva. Ed è tragicamente vero che nessuno di coloro che oggi proclamano “due popoli, due stati” avrebbe detto una parola senza il feroce massacro di 1200 israeliani da parte di Hamas.
E il famoso Mossad non si era accorto di nulla? Un attacco come quello non si prepara in pochi giorni né fra poche persone, senza che nessuno veda o sappia niente. E difatti governo e servizi segreti israeliani ne erano al corrente da un anno. Ma “inspiegabilmente” quel giorno tutto l’esercito era impegnato in Cisgiordania; il confine con Gaza era sguarnito, o meglio guarnito da quegli sventurati ai quali era stato concesso uno spazio vicino al confine per un rave party. Un po’ di vittime innocenti servivano.
Insomma, è stato un nuovo 11 settembre, come subito è stato proclamato dentro e fuori Israele. Eh sì: anche nel 2001 nei blindatissimi USA tutti i servizi di difesa, controllo, sicurezza erano “inspiegabilmente” impegnati altrove; nessuno ha intercettato gli aerei fuori rotta.
Però, vedete come da un male può nascere un bene: quella è stata l’occasione per un fulmineo (dopo appena tre settimane: preparazione impeccabile!) attacco all’Afghanistan, seguito 18 mesi dopo dall’attacco all’Iraq. “Niente sarà più come prima” aveva proclamato il Commander in Chief George W. Bush jr. Analogamente, dal male del 7 ottobre è nato il grande bene della guerra senza quartiere al terrorismo (ma quello dei coloni israeliani in Cisgiordania che cosa è?), la quale nell’attesa di eliminare Hamas (cosa per ora non riuscita e che difficilmente riuscirà) ha potuto intanto eliminare più di 30.000 palestinesi inermi, bombardare scuole, campi profughi, ospedali, gente ammassata intorno ai pochi camion degli aiuti; bloccare file interminabili di autotreni, ridurre alla fame e alla disperazione i gazawi, con la speranza che si decidano a lasciare libero quel territorio e ad andarsene “volontariamente”… Dove? non si sa.
Per conseguire questo fine ogni mezzo è buono: anche espellere l’UNRWA, anche bombardare i soccorritori. Peccato che sia stato commesso un errore: attaccare una Ong americana, ammazzare sette soccorritori occidentali (si veda, a tal proposito, l’editoriale di Piero Sansonetti su l’Unità del 3 aprile 2024: Sette morti fanno infuriare il mondo, ma ce ne sono altri 30mila… (unita.it)). Questo no, il libero e democratico Occidente non lo può ammettere. Ondata di sdegno, scuse (flebili; ma Netanyahu ha ricordato che “può succedere”) da parte degli israeliani. E poi? Vedremo qualcosa di concreto dopo tante parole a vuoto? Mentre scrivevo c’è stata la “turbolenta” telefonata di Biden a Netanyahu. Risultato: gli aiuti umanitari d’ora in poi non saranno ostacolati.
E il “cessate il fuoco immediato”? Via, non pretendiamo l’impossibile: il bravo Bibi deve “finire il lavoro”.
Datemi pure dell’antisemita, come avete fatto con Moni Ovadia e Gad Lerner. Date dell’antisemita a Gideon Levy. Rispetto a loro io sono ebreo solo per un ramo della famiglia; ma l’antisemitismo, quello vero, mi ha sempre rivoltato le viscere. Come me le rivolta veder considerati altri esseri umani – arabi, musulmani o altro che siano – come dei non-esseri, delle entità trascurabili.

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