Giulia Urso, storica segretaria di via dei Giubbonari lascia il Pd e passa a Articolo 1 MDP

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: ANSA
Url fonte: http://www.ansa.it/lazio/notizie/2017/03/16/pd-segretario-ex-giubbonari-passa-a-mdp_5fde7379-7466-46bf-b77c-c28c8818106c.html

(ANSA) – ROMA, 16 marzo 2017

 “Abbiamo riaperto un mese fa a via dei Cappellari, la nuova sede. Qui questa sera durante un’assemblea annuncerò ai miei iscritti che io lascio il Pd”. Lo annuncia all’ANSA Giulia Urso il segretario del circolo centro storico, ex via dei Giubbonari. “Il mio malessere viene da lontano – spiega – ma ho deciso di formalizzare solo ora la mia scelta per senso di responsabilità, dopo aver riaperto il circolo, fatto il tesseramento e aver messo i miei iscritti nella condizione di fare il congresso. Quanto a me non credo a questo congresso e rilevo la non possibilità di agire politico per i circoli. Non è un partito in cui è più possibile fare politica con proposte, come circolo non serviamo a niente”.
Giulia Urso spiega che passerà a Articolo 1 – Movimento democratici e progressisti (Map): “Sono la prima segretaria di un circolo dem Roma che lascia il partito per aderire a questa nuova formazione, ma ce ne sono altri pronti a fare il mio stesso passo, insieme a molti iscritti”.

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da Fb – 15 marzo 2017

Dal mio amico Anatole Pierre Fuksas ho ricevuto oggi,tramite wp, un atto di complicità politica così grande, espresso con la sua impareggiabile ironia, che mi va di condividerlo con voi.
Cara Giulia, in queste giornate non bella della politica italiana, sento di doverti dedicare uno dei passaggi più toccanti della mia riflessione sul Partito Mondo:

il Partito Mondo non vuole raccontarsi tramite i media, vuole piuttosto inglobare i media al suo interno, in maniera tale che nessun racconto gli sia estraneo, che nessun discorso sia prodotto fuori dalla sua forma caratterizzante, quella del cannibalismo ipertrofico. In questa sua tensione ideale, che non è progetto ma modalità inconsapevole, il Partito Mondo acquisisce nel suo campo di appartenenza di tutto di più, dallo scrittore idolo delle professoresse delle superiori al rappettaro pop che scalda i cuori di madri e figlie, in una grande rassegna che va da Cuba a San Patrignano a Madre Teresa, passando per Seta letto sulla spiaggia dell’Isola greca, ma anche a Ansedonia. L’operaio e il padrone, la moglie e l’amante, il marito e il toyboy, il calciatore e la starlet, nulla deve restare fuori.
Perché ciò che è fuori da questo gioco inclusivo fa paura, è temibile, spaventa come l’ignoto, come se l’unica cosa conoscibile fosse se stesso. Nell’eterna seconda media con la quale il Partito Mondo si identifica, il gruppo del muretto è tutto ciò che conta, come se fuori da lì non ci fosse l’universo intero. Come se non bastasse semplicemente muovere un passo fuori per sentirsi finalmente vivi.

Anatole Pierre Fuksas

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