Henri Toulouse Lautrec

per Lina Lombardo

Henri Toulouse Lautrec, Rossa di spallle (La Toilette), 1896

Henri nasce ad Albi, nel 1864, primogenito del conte Alphonse-Charles-Marie de Toulouse-Lautrec-Montfa e della contessa Adèle-Zoë-Marie-Marquette-Tapié de Celeyran. I genitori sono tra loro cugini e Henri eredita una rara malattia congenita forse a causa della consanguineità. Non diventerà più alto di un metro e 37 cm e di lui ci sarà tramandata l’immagine di una persona sgraziata soprattutto dopo i 14 anni quando comincia a cadere e le sue gambe non torneranno più normali e si storteranno. Ma ha un carattere vitale e uno spirito ironico che gli permetterà di vivere i brevi anni della sua vita, morirà a 37 anni, in apparente allegria. Si ritrae in maniera caricaturale, ha un talento naturale sia per la caricatura che per la satira tant’è che si soprannomina “nano bevitore”: Vive di notte al Moulin Rouge e al Moulin de la Galette, beve assenzio e frequenta prostitute. Da queste frequentazioni nasceranno i suoi capolavori. Saranno soprattutto le prostitute, viste impietosamente come carne venduta e comprata ma pure con affetto -gli hanno mostrato se non altro simpatia- ad essere immortalate e a renderlo famoso. La sua pittura è una personale rielaborazione di quanto osserva. E osserva acriticamente, senza moralismo, senza voyeurismo,senza preoccuparsi dei risvolti sociali. La sua pittura è cronaca del tempo i cui temi sono il nudo , l’erotismo , la prostituzione. Il suo segno esprime libertà nella sua immediatezza Utilizza pittura alla trementina su cartone a differenza della classica pittura a olio su tela. Spazia dalla pittura, al fumetto, alla grafica pubblicitaria. Per lui non esiste il concetto di pittura alta o bassa.
Dipinge Rossa di spalle (La toilette), 1896 in risposta a Degas e al suo Nudo grande visto di schiena del 1886. Degas in qualche modo e in precedenza lo aveva influenzato ma ora Toulouse utilizza la sua tecnica di “peinture à l’essence” , una prospettiva in diagonale con vista dall’alto.
La ragazza è seduta, si direbbe quasi pensierosa, e attende alla imminente cura di sé. Prevale la gamma dei colori azzurri correlati simbolicamente ad atteggiamenti di impenetrabilità, di mistero, di ritiro in sé,di nostalgia.

L.L.

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