di Alfredo Morganti, 24 aprile 2018
Il tavolo delle trattative
“Sarà Renzi a decidere se e quando il PD dovrà sedersi al tavolo”. Lo scrive Monica Guerzoni sul Corsera. Ma ve li immaginate Guerini, Franceschini, Orfini, Del Rio che arrivano in sala, vanno dal maître, dicono: “Siamo quattro, vorremmo un tavolo tranquillo”. “Mi dispiace, c’è da attendere!” si sentono rispondere. “Ma come” dice uno “ci sono molti tavoli liberi!”. “Sono rammaricato, signore. Ma decide Renzi se dovete sedervi al tavolo”. “Ah, capisco” dice Orfini con cenno sussiegoso. Franceschini aggiunge soltanto: “Peccato, perché c’ho una certa fametta…”. “Vabbè, aspettiamo Renzi” conclude Guerini “in fondo è sempre lui il segretario no?”. “Lui? E Martina?” chiede sorpreso Del Rio. “Ah già, Martina! È al McDonald qui vicino. Dice che gli piacciono tanto le patatine fritte, quelle a spirale, come si chiamano, ah sì, vertigo!”. “Ma se andassimo anche noi?” suggerisce Franceschini. “Oddio, quasi quasi…” si lascia tentare persino Guerini. “No, no, stiamo qui, Renzi ha detto che il tavolo ce lo trova lui, e poi conosce il cuoco e ha aderenze in cucina” spiega Orfini ammiccando. “Tu dici, eh? Vabbè restiamo. Però qui in piedi, impalati, facciamo la figura di quelli che aspettano” bofonchia ancora Franceschini. “Be’, è quello che facciamo, no? Che problema c’è?” dice Guerini. “Pensa alla carbonara e ti passa tutto” aggiunge. “E un colpo di telefono al Capo, no? Un sollecito, che ne so…” dice ancora un Franceschini irrequieto. “Ha detto che decide lui quando dobbiamo sederci al tavolo? E allora basta, sennò si innervosisce!”. “No, no, s’incazza proprio!”. “Ok, ok, sto zitto. Pace!”. “Carbonara? E se facessimo amatriciana?” chiede Orfini per rilanciare il dibattito e farlo uscire dalle secche. “Tutto quello che vuoi, pure li gnocchi col sugo, basta che nun stamo qui du’ ore a fa la colla, piantati come selleri! Eccheccazz..”.