Il tuo sorriso

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pablo Neruda

Il tuo sorriso

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

Pablo Neruda

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1 commento

fausto 26 Luglio 2017 - 9:55

SORRIDERE…
di Fausto Corsetti
Il sorriso appartiene solo agli essere umani, quindi potremmo dire che l’umanità di una persona si vede se sorride. Dimentichiamo spesso come sia importante questo piccolo gesto che possiamo sempre fare. Il sorriso è comprensibile da tutti: tutti i popoli sorridono nella stessa lingua! A volte è l’unica cosa che possiamo dare o dire, è l’unica ricchezza che possiamo condividere senza paura di impoverirci.
La cosa bella è che quasi sempre da un sorriso nasce un altro sorriso: è contagioso!
Pensiamo a come rassereni un’infermiera che ti infilza un ago ma ti tranquillizza con un sorriso, a come conforti l’impiegato che ti sorride mentre ti accoglie, a come illumini la giornata il passante che ti cede il passo con un sorriso, a quanto rassicuri un amico, un parente, un fratello che ti vede e sorride. Davvero, il sorriso, talvolta, è una “momentanea anestesia per il cuore”.
Anche al telefono si sente se dall’altra parte il nostro interlocutore sta sorridendo!
Con questo non parlo del sorriso che deride, di quello di chi ti inganna o di quello che copre con la menzogna i propri misfatti (purtroppo, anche questo, appannaggio esclusivo degli umani), ma di quel gesto che è il primo segno di amore che possiamo avere e ricevere…
La pace inizia con un sorriso..
Pensiamo a tutte quelle volte che possiamo sorridere e non lo facciamo per pigrizia, per rabbia, per risentimento, per dolore, per fatica. Ma un giorno senza sorriso è un giorno perso…
Così corriamo il rischio di inanellare giorni persi solo perché non sfruttiamo la qualità tipicamente umana di mostrare affetto e accoglienza sorridendo. Da un sorriso nasce un altro sorriso…

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