Imbarazzo in Repubblica.it. L’informazione e il Covid quando ballano 209 miliardi di euro

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Imbarazzo in Repubblica.it.
L’informazione e il Covid quando ballano 209 miliardi di euro.
L’ALLARME. Influenza, caccia al vaccino: “Mancano 15 milioni di dosi” (titolo principale)
L’INTERVISTA. Ricciardi: “Bisogna far presto. O gli ospedali rischiano di andare in tilt”
IL GOVERNO. Venerdì nuova stretta ma sul lockdown si prende tempo
L’ANALISI. L’Italia rischia di essere in ritardo anche nella corsa allo scudo anti Covid
Questa è una breve rassegna stampa odierna di Repubblica.it. Il concetto-base è “siamo in ritardo” mentre il resto del mondo andrebbe che è un piacere:
FRANCIA. Il Paese torna a sperare: “Primi segnali delle misure prese”.
Poi però in quest’ultimo articolo leggiamo, tra l’altro, queste parole:
“I numeri della crisi sanitaria [in Francia] sono sempre da record: 31mila pazienti Covid ricoverati negli ospedali, di cui 4680 in terapia intensiva. La Francia ha il numero più alto in Europa di positivi: 1,7 milioni. Ieri il direttore generale della Sanità Jérome Salomon, ha annunciato 551 decessi in ospedale nelle ultime ventiquattro ore, il dato più alto dopo quello del 6 aprile, durante la prima ondata, quando le vittime furono 613 in un solo giorno. Sabato erano stati registrati 800 decessi in un solo giorno, sommando i dati degli ospedali con quelli delle case di riposo e degli istituti per disabili che affluiscono ogni quattro giorni. Sul calcolo dei nuovi contagi c’è stata un’altalena snervante nell’ultima settimana a causa di un “bug” nel sistema del ministero della Salute. Un disguido tecnico dovuto anche al fatto, ha spiegato Salomon, che la Francia ha organizzato ben 2,3 milioni di tamponi negli ultimi sette giorni, con punte di 400 mila test in una sola giornata”.
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Detto questo, nel seguito della mattinata compare inopinatamente e inaspettato quest’altro titolo principale in alto sulla home page, in forte contrasto con i precedenti:
Rallentano i contagi: nell’ultima settimana dimezzato in Italia l’incremento dei casi.
Le nuove infezioni sono aumentate del 25% contro il 50% dei sette giorni precedenti. Fenomeno simile per i ricoveri, mentre i decessi in sette giorni sono quasi tremila.
Cosa? Ma non eravamo in ritardo colpevole su tutto, e dunque: allarme, caos, incubo, scontro e imbarazzo nel governo? Ma, allora, non è affatto così se la curva dei contagi cresce ma rallenta nel differenziale di crescita (25% invece del 50%)! E dunque le misure di contrasto un qualche effetto positivo l’avrebbero avuto, non sono state proprio così sbagliate e in ritardo. Misure, ovviamente, che potrebbero diventare ancora più severe e tempestive ove fosse necessario a seguito dell’andamento dei famosi 21 parametri sotto esame. Ma questo è palese.
Tutto ciò solo per dire che il governo c’è, come ha ribadito Conte nella lettera che la stessa Repubblica.it non ha pubblicato. Insistere sempre sugli imbarazzi e sullo scontro e sul caos e sull’incubo non è esattamente appropriato. Non va (e non fa) bene.
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