La festa è finita

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

di Luigi Altea – 16 giugno 2016

Andare in pensione senza debiti è sempre stato l’obiettivo, e spesso il sogno, dei lavoratori.

La vita dei poveri è fatta di sacrifici, di rinunce, di privazioni, di cambiali, di scadenze, di rate da pagare, di mutui da estinguere.

Per il lavoratore che vive unicamente della propria fatica, la vita è sempre una vita in salita.

Ecco perché il giorno della “quiescenza” si usa festeggiare ed essere festeggiati dai colleghi, dai familiari, dagli amici.

E’, infatti, il giorno dello scollinamento, la data di un nuovo inizio, la conquista di una vita per quanto umile, tuttavia dignitosa, rasserenata perché alleggerita da stress, alleviata da angosce e privata di debiti…

Mi vengono in mente tanti colleghi, di grado anche molto modesto, presentarsi nell’ultimo giorno di lavoro non con la tuta o con la divisa d’ordinanza, o col vestito abituale, ma in smoking, a volte preso in affitto per l’occasione, e carichi di bottiglie di spumante e di vassoi di pasticcini…

Andare in pensione voleva dire festa, e la festa esigeva qualche sacrificio da offrire ai colleghi, poveretti, costretti ad arrancare sulle rampe, chissà ancora per quanti tornanti…

Per i lavoratori che accetteranno la proposta del Governo “di sinistra”…la festa è abolita. Andare in pensione vorrà dire accollarsi un mutuo di vent’anni!

Questo Governo fa talmente schifo da non capire che quella dell’uomo non è solo fame di pane, ma è fame di dignità, è sete di giustizia…

Il governo tratta i suoi “sudditi” come mendicanti di cibo e non trova parole amiche, parole di conforto alle vite stanche e minacciate…

E’ un governo osceno, che va in giro mostrando banconote, rubando diritti e umiliando la vita.

Domenica non si vota per i sindaci. Domenica si vota contro questo governo.

Perché la fame di felicità non resti inappagata.

Non si vota con la pancia, ma col cuore… là dove nascono i sogni.

Perché non si vive solo di respiri, si vive anche di momenti che tolgono il respiro.

 

 

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