LA QUALITA’ E LA POLARITA’

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: FILOTEO NICOLINI

                                 LA QUALITA’ E LA POLARITA’

 

Oggi la scienza è pervasa da aspetti di polarità che essa registra puntualmente ma di cui non intravede l’origine. Basti pensare all’elettricità positiva e negativa, alla polarizzazione magnetica, alla polarità delle molecole, a quella dell’acqua e così via.  La nostra coscienza abituale ci offre oceani di conoscenze spicciole, ma più l’essere umano sa e crede di sapere….meno comprende. La comprensione esige un distacco da quel che si considerano abitudini di pensiero o concentrati di informazioni minuziose e dettagliate. Tentiamo allora di risalire alle origini delle polarità.

Il nostro strumento di conoscenza è l’attività intellettuale portata alla luce del pensiero su cui avere controllo.

E’ una coscienza frutto di una contrazione, un ripiegamento nella sola attività nervosa.

Vediamo solo entità apparenti separate spazialmente, neghiamo che forze sottili muovano, diano forma e plasmino la materia. Ammettiamo solo cause meccaniche di effetti fisici, in netta separazione con cosmo visioni precedenti.

Come ricompensa, il nostro pensare è acuto, preciso, sviluppato. Bandire altre concezioni dalla scienza all’inizio della rivoluzione scientifica è stato un passo evolutivo necessario per far sorgere il pensiero esatto e chiaro. La scienza sperimentale ha abbandonato qualsiasi ambito di ricerca che alludesse a forze immateriali, ai processi sottili responsabili di ogni forma di esistenza, ai principi fondatori e al loro agire polare.

 Ma è tempo di riconoscere a ciò che fu bandito il pieno diritto di esistenza dal punto di vista cognitivo, e riproporlo all’esame imparziale affinché possiamo ritrovare le forze attive nel mondo con l’aiuto delle conquiste del pensiero razionale. Le polarità che la scienza registra senza sapere da dove vengano sono indagabili, se accettiamo come ipotesi di lavoro forze attive immateriali come principi costitutivi.

 Accenniamo quindi al concetto di polarità. Già questa espressione “concetto di polarità” va chiarita subito. Il tentativo di presentare le conoscenze dei mondi sottili dando ad essi una forma logica e ragionevole è causa di difficoltà. È difficile formulare con concetti ordinari quel che c’è nel mondo immateriale, per la ovvia ragione che siamo abituati a dare forma concettuale a ciò che cade sotto i nostri sensi, e dunque a cose dai contorni precisi e netti. I principi costitutivi appartengono invece al mobilissimo e variabile mondo dello spirito: parlare di concetto e dare esempi di polarità richiede immediatamente una disponibilità in chi legge di afferrarne la natura dinamica e qualitativa. Si richiede in altre parole un atteggiamento che apprenda a valutare la qualità, perchè i principi formativi hanno attributi e proprietà. Accettare di parlare di qualità è quindi il primo passo.

  Un aspetto rilevante della polarità è di essere generativa: partiamo da corpo e anima che sono una polarità primaria e riconoscibile. Si può ammettere che il modo in cui anima e corpo sono connessi nell’organismo è opposto polarmente tra la regione del cervello e dei sensi e la regione degli arti e dei processi metabolici. Ne risultano due attività opposte dell’anima, una mentale e l’altra volitiva. Possiamo anche dire il polo della coscienza e il polo della vita e della volontà. Abbiamo così individuata una polarità derivata dalla prima, una polarità del secondo ordine.

Vediamo qualche altra polarità, l’Espansione e la Contrazione, associate rispettivamente al Caldo e al Freddo. Nelle antiche cosmo visioni Caldo era appannaggio del Fuoco e dell’Aria, mentre Freddo apparteneva all’Acqua e alla Terra. Tutte esse erano qualità, e qui è richiesto uno sforzo di comprensione che vada al di là delle abituali esperienze materiali*.

Come classificheremmo allora la gravità, il peso? Essendo equipollente alla qualità di Terra ed Acqua dovremmo considerarla di carattere Freddo. La gravità ha carattere Freddo.

Ci chiediamo allora: c’è nella nostra scienza materiale un comportamento o qualità che costituisca il polo opposto alla gravità e possa dirsi di carattere Caldo? No, non c’è. Da qui prendiamo le mosse. Questa polarità nel passato era concepita come la levità degli eteri formativi.

Si concepiva giustamente la levità dell’Aria e del Fuoco come antagonista della gravità dell’Acqua e della Terra. La levità era onnipresente e senza forme proprie, la gravità apparteneva alle cose che si contraggono e si raffreddano. L’Acqua e la Terra costituivano un dominio in cui le cose assumevano forme spaziali delineate più o meno chiaramente.

Dicevamo prima che la nostra coscienza è frutto di una contrazione, un raffreddamento, un ripiegamento nella sola attività nervosa. Si è edificata una coscienza che per ragioni costitutive non è in condizioni di ammettere la polarità opposta della levità. Solo osservando senza pregiudizi il divenire storico possiamo comprendere il perchè della coscienza attuale e dei suoi limiti. Vedremo come risalire la china.

Oltre le due qualità di Caldo e Freddo, le antiche dottrine segnalavano due altre qualità opposte tra di loro, facilmente identificabili anche oggi. Esse sono l’Umido e il Secco. L’Umido è a metà strada tra Acqua ed Aria, mentre il Secco allude alla qualità intermedia tra il Fuoco e la Terra.

Nel diagramma si può anche apprezzare la versatilità ed utilità di tali concetti. Infatti, la Terra combina le qualità di Freddo e Secco, l’Acqua quelle di Freddo ma Umido, l’Aria possiede qualità di essere Calda ed Umida, il Fuoco riunisce il Caldo e il Secco. Si ottengono cioè combinando due qualità opposte, l’una calda e l’altra fredda. Ma Umido e Secco sono radicalmente opposti, polari.

Seguendo ancora un poco in questo affascinante sguardo alle polarità, scopriamo che la qualità di Secco appartiene alla fiamma pura del Fuoco e alla pura polvere della Terra, sebbene per ragioni opposte. Tra levità e gravità qui c’è tendenza alla separazione.

Nel caso dell’Aria e dell’Acqua l’attributo Umido sorge dalla loro tendenza a compenetrarsi reciprocamente ed avvicinare levità e gravità.

Inoltre Aria ed Acqua hanno la tendenza di assorbire i loro confini naturali di Fuoco e Terra. Ovvero, l’elemento liquido assorbe materia solida (Terra) e l’aeriforme assorbe calore (Fuoco). Ciò che li distingue è che l’Acqua avendo una natura Fredda ne ottiene densità, mentre alla natura Calda dell’Aria si deve la sua tendenza ad espandersi.

Ora facciamo un altro, importante passo concettuale. La qualità di Umido è intermedia tra entità una ponderabile l’altra imponderabile che stanno in relazione intima tra di loro, quindi assorbe qualcosa da entrambe. La qualità di Secco invece nega questa possibilità. Umido e Secco costituiscono dunque una polarità del secondo ordine.

Vediamo qualche esempio pratico.

Il nostro sistema metabolico appartiene chiaramente al polo umido perché qui Acqua e Aria si avvicinano. Invece la facoltà di pensiero e di riflessione a partire dalle impressioni sensoriali appartiene al polo secco per la separazione che si dà tra l’area sottile dell’idea e le impressioni sensoriali originate dalla materia.

Considerato che il sistema nervoso è una specie di supporto della coscienza, ne vediamo la qualità “secca” riflessa nel distacco dell’osservatore dal mondo esterno. Al polo opposto riconosciamo il carattere “umido” nel mescolarsi delle forze della volontà con il divenire del mondo.

Siamo infine in condizioni di esaminare due elementi chimici che condividono la proprietà di essere combustibili, il fosforo P e il solfo S. Alle condizioni ambientali comuni si comportano in modo diverso e da qui prendiamo le mosse per le nostre osservazioni, senza ricorrere a condizioni artificiali.

Il Solfo elementare si trova in natura allo stato libero, spesso puro nelle regioni con vulcani attivi, è poco reattivo a freddo, può conservarsi così come è. Il Solfo brucia con fiamma bassa azzurrognola, formando un liquido scuro e producendo un gas acre. Carattere Umido!

Il Fosforo deve il suo nome alla proprietà di emettere luce ed incendiarsi all’aria, quindi è estremamente reattivo perchè reagisce con l’ossigeno ed è facilmente infiammabile. Alcune varietà allotropiche si ossidano emettendo una luminescenza intensa. A temperatura maggiore di 40 gradi il fosforo bianco brucia spontaneamente con fiamma vivace e sostenuta. Carattere Secco!

È una differenza paradigmatica.

Vediamo che S e P rappresentano anche essi una polarità che si manifesta rispetto al processo di combustione, ovvero alla combinazione con l’ossigeno. Fosforo e Solfo rappresentano due tendenze opposte rispetto alla connessione tra levità e gravità. Nel caso del Fosforo l’entità imponderabile e quella ponderabile sembrano in ansia per separarsi in fiamma e cenere. Nel caso del Solfo le stesse entità sembrano mantenersi vicine in equilibrio.

Non c’è dubbio che il Solfo e il Fosforo come rappresentanti delle qualità Umida e Secca ne siano portatori attivi nella Natura. Il Solfo è fondamentale per una corretta attività enzimatica senza la quale i processi metabolici non riescono a funzionare in modo corretto. Inoltre depura l’organismo e funziona come antiallergico: il Solfo è indispensabile anche per disintossicare e depurare il corpo da metalli pesanti, radicali liberi e tossine aiutando anche il fegato a metabolizzare i grassi.
Il Fosforo dal lato opposto è presente nel sistema nervoso e nelle membrane cellulari, nelle ossa e nei denti, è fondamentale per la crescita e la fortificazione delle strutture di sostegno.

Ritroviamo quindi riflesse queste polarità sia nell’organismo umano sia nelle attività dell’anima. Ma possiamo riconoscere l’azione del Solfo e del Fosforo anche nei fenomeni terrestri. Il Solfo indica senza ombra di dubbio l’attività vulcanica, come nella Solfatara dei Campi Flegrei**. Lì per esempio si può contemplare lo spettacolo della formazione continua, come se fosse dal nulla, di cristalli scintillanti di solfo giallo sospesi in formazione nelle crepe dove i fumi caldi toccano la roccia fredda. In questa trasformazione da uno stato vicino alla levità a quello di cristallo solido si può contemplare la formazione della materia che “congela” per azione della gravità. Ritroviamo quella labile relazione (umida) tra levità e gravità tipica dell’attività in zone vulcaniche, ben distinte dalle zone secche della crosta terrestre.

In un prossimo articolo cercheremo la funzione del fosforo nel macrocosmo, e lo troveremo nell’atmosfera e nella formazione dei cristalli.

FILOTEO NICOLINI

* Cfr. Cultura htpps://www.nuovatlantide.org/faccia-a-faccia-con-gli-eteri-formativi/

 

** Cfr. Cultura https://www.nuovatlantide.org/cose-che-succedono-nella-solfatara/

IMMAGINE: Diagramma della Levità e Gravità.

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