di Laura Cima – dal Blog di Laura Cima, 20 luglio 2014
Sto tornando con il treno della notte da Roma dopo assemblea.
Si russa nelle altre cuccette e, nonostante fossi stanchissima, non dormo e penso. E rivivo sensazioni, emozioni, fastidi, ma una grande ricchezza, una passione che ci attraversa, la contentezza di ritrovarsi con chi si è più affini, il gruppo ecologiste/i, le amiche femministe, attivisti piemontesi: ci teniamo collegati in chat perché siamo sparsi in gruppi diversi e poi andiamo a cena insieme in attesa del treno. Altri partono presto o sono rimasti a casa e ci chiedono com’è finita l’assemblea. Mi sto rassegnando al fatto che com’è finita ogni riunione si saprà poi da chi fa i report.
Come è finita questa? Con le relazioni dei gruppi, in genere parziali e concordate solo con alcuni (Riccio vicino a me tormenta Pippo Jedi x ciò che dirà sul gruppo uno, altri prendono da parte qualcuno della presidenza), mi diverte sempre questo controllo occulto come dovessimo rendere conto ai grandi assenti di ogni virgola. Non è la prima volta che si tagliano via proposte scomode: quella di Paolo Cacciari nel mio gruppo 1, relativa al sorteggio x definire il gruppo di coordinamento, che trova largo consenso. La mozione Radich del 6 a Roma, fatta sparire nonostante la mia ed altre richieste pubbliche di allegarla agli atti di allora, ha fatto scuola. Sono stati tagliati via ad esempio i miei due interventi nel gruppo 1, quelli relativi alla cosiddetta ” questione di genere” (gruppo 8 che non è sparito e quindi necessita di una mailing list apposita: possiamo chiamarla femminismo/ pari opportunità? quello proposto suppongo da qualche uomo non mi piace. Ricorda la questione femminile di antica memoria.
Ma ci tornerò. E’ tagliato anche il mio ultimo intervento sull’identità che salva le appartenenze ma le attraversa: un nome, un nome per favore, basta l’altra Europa per Tsipras non ci capiscono, ci dicono che la campagna elettorale è finita, quelli che sono i più informati.. Dopo qualcuno propone “politica in movimento” per l’Emilia Romagna, la Calabria etc, qualcuno l’altra Emilia Romagna, l’altra Calabria. Al Valle è stato detto che lo slogan più bello che ci siamo inventati è primalepersone. E se lo dice la cultura alternativa! Voglio un nome. Con cui definirmi, in cui riconoscermi con tutte e tutti quelli che sono coinvolti in questo processo, con cui invitare a partecipare tante altre e altri che aspettano di capire chi siamo e dove vogliamo andare.
Tsipras è sempre il nostro leader o è un greco che si spera vinca le elezioni là, quando ci saranno?
Perché è stato qui due giorni, io l’ ho rincorso negli incontri pubblici ma ne ha fatti tanti privati che non si conoscono: Landini, Ingroia e che altro? E andato alla festa di Sel e all’inaugurazione della sede nuova di Rifondazione, presumevo grazie anche all’aiuto di Forenza. Ma Ferrero dice che hanno già troppo inquisiti nelle istituzioni perchè hanno versato soldi al partito. Non si può ripetere l’errore.
Tsipras non è venuto all’assemblea: non dovrebbe favorire l’ unificazione e il superamento delle divisioni? Non ho capito come vuole parlare con Renzi, in Europa dove non c ‘é? In italia gli parla attraverso Sel?
Non mi e piaciuta questa regia dei suoi incontri. Chi l’ ha decisa?
Penso a una presidenza di tutte donne che non mi fa parlare e non spiega che fine ha fatto il gruppo soprannominato, non da me, “questioni di genere”. Per fortuna Antonia pone un caso di discriminazione verso un’insegnante lesbica a Trento, che ci ha raccontato nel gruppo preparatorio e chiede solidarietà all’assemblea. Bolini accenna alla necessità di tenere conto che tra migranti e rifugiati occorre una diversa accoglienza di donne e bambini, anche nel welfare. Noi volevamo mettere in rilievo la questione del tutto italiana delle badanti, quella della tratta, della prostituzione etc. Negli altri gruppi che ruolo hanno avuto le donne e le amiche femministe? In quello cultura e scuola mandano un relatore maschio che parla per sè e provoca una sollevazione delle donne. Perchè non ha fatto la relazione Lipperini o l’amica che ha dovuto intervenire dopo a spiegare di cosa si era discusso?
Nel new deal, lavoro, ambiente nessuna indicazione di un pensiero differente da quello maschile? nel gruppo agenda si concentrano i politici che discutono di politica. Il contributo a prima firma Finiguerra, che ho sottoscritto, fa uscire come protagonisti noi ecologisti che non vogliamo più distruzioni del nostro territorio, di cui il Pd è responsabile e per questo non vogliamo alleanze. Tantomeno larghe intese. Le donne avrebbero da fare un lungo elenco di tradimenti maschilisti del Pd: stop alle legge sulle dimissioni in bianco, a quella sul cognome materno, distribuzione vergognosa dei pochissimi fondi per centri antiviolenza e case rifugio e ambiguità della legge su femminicidio.
Nessuna legge per dati disaggregati di genere, nessuna legge x bilanci di genere nello Stato e provvedimenti finanziari (paghiamo le tasse e non distribuiscono mai risorse a favore delle donne), taglio del welfare per tutti ma le donne sono le più colpite e ci sono discriminazioni multiple rispetto a migranti e rifugiate come è emerso nel gruppo Mediterraneo pace. Non si parla di donne in Nero nonostante qualcuna di noi lo sia da decenni.
Nessuna azione positiva sulle leggi elettorali, l’italicum nominerà maschi e il Senato sarà un luogo maschile non eletto. Di tutto ciò non ci sara traccia nei report, nemmeno in quello democrazia e costituzione.
Ripenso a mezza mattina tenuta dalla relazione di Revelli, di cui potevamo leggere, chi ne aveva voglia, la lunga analisi inviataci. Per contro l’incisività del brevissimo intervento di Moni Ovadia. Il bell’intervento di Spinelli, ancora contestata sotto il palco in piazza Farnese e in assemblea per le mancate dimissioni. Furfaro presente non parla e Cento parla troppo nel gruppo. Né Vendola né Fratoianni, né altre amiche autorevoli della direzione prendono la parola x spiegare cosa intende fare Sel. L’impressione è che ci consideri una forza di movimento da ultilizzare per sopravvivere. Ferrero c’è nel mio gruppo e dice che potremmo costruire un campeggio se non abbiamo la forza di fare una Casa comune.
Ci sono ancora tante cose da dire, quella che mi preme e che non voglio più, dopo questa ricchissima assemblea, un gruppo romano ombra. Date le dimissioni, vi ringraziamo per il lavoro durante la campagna ora ci sono tante e tanti in grado di sostituirvi. Avete sempre dato l’impressione di essere la seconda fila intorno a Sel. Come molti giovani di Act peraltro. Venga Vendola a dirci che intende fare per le regionali. Oppure ci spieghi che funzione vuole assegnare a questo soggetto politico che c’è già, perché come dice Giulia Rodano, abbiamo tre eletti.
Alba è diventata carbonara? Condivide il documento dopo l’altra Europa? Si considera una componente o il cemento che ci lega a Sel e poi al PD?
Partendo da sè. Questo faccio, e uso il metodo che ho raccomandato nel gruppo 1 insieme alla pratica del consenso. Che va definita perchè in questa situazione crea confusione e legittima una direzione ombra. Che continuerà ad agire se il coordinamento sarà fatto da più di 50 persone di tutta Italia.
Vorrei anche trasparenza sull’associazione a presidenza Torelli che detiene il simbolo ed è depositaria del c/c che per ora credo sia in rosso. Ha uno statuto?
Bene adesso sono arrivata a Torino e vado a farmi una doccia.
Prevedo nei prossimi giorni di essere sommersa, come tutt* da una valanga di mail, condivisione FB e chat. Vorrei, tempo permettendo perchè qui piove, farmi anche qualche giorno di mare. A presto.