di Alfredo Morganti su facebook
Michele Salvati oggi sul Corsera prova a dare dei consigli a Renzi e, in primo luogo, lo informa sui suoi veri avversari, a partire dalla ‘vecchia sinistra’, “quella del sindacato, della rai, del pubblico impiego, della spesa pubblica”. Ne deduciamo che la ‘nuova sinistra’, per opposizione logica, sarebbe invece quella dei padroni, di Mediaset o Sky, della flessibilità e dei call center, dei tagli alla spesa pubblica. Ovviamente, la vecchia sinistra adesso ‘mugugna’, ma non da battaglia aperta. Eh no. Si limita a sostenere biecamente Renzi per opportunismo, perché adesso è vincente, ma è pronta a saldare il conto ove Renzi manifestasse delle difficoltà. Quest’ultimo non deve credere di aver già vinto, anzi. “La battaglia per l’egemonia culturale nel partito è appena iniziata”, dice Salvati. Il quale, a proposito di riforme, sostiene che gli elettori non le vorrebbero perché confliggerebbero con i loro stessi interessi (pensate a quei fannulloni del pubblico impiego!), ma sarebbero comunque interessati ai loro effetti benefici (dunque le riforme si fanno non solo contro la vecchia sinistra, ma anche contro gli stessi elettori, loro sì, in pieno conflitto di interessi).
I problemi per Renzi potrebbero insorgere nel caso, a fine 2014 o inizio 2015, la crescita rimanesse piatta e la disoccupazione fosse in calo. Ma guarda! Perché (secondo Salvati, se ne deduce) Renzi andrebbe giudicato soltanto per la sagacia che mette nell’avversare la vecchia sinistra, o la sinistra tout court, e non per i risultati di governo. Ora è chiaro. A quel punto, nel caso le cose vadano male più o meno come ora, diventerebbero cruciali l’Italicum e la riforma del Senato per (s’intende) poter minacciare orgogliosamente le elezioni anticipate contro i “rallentamenti del processo riformatore”. Ovviamente l’interesse ad accelerare di Renzi si scontra, dice ancora l’infaticabile Salvati, contro quello a rallentare di quasi tutte le forze politiche, compresa una parte del PD (aridanga!), il quale ultimo non vedrebbe di buon occhio le “riforme” renziane. Anzi. Secondo la vecchia immagine della doppiezza comunista, pure stavolta i piddini di sinistra da una parte si impegnerebbero a sostenere il governo, ma dall’altra guferebbero, o peggio.
Detto ciò, a voi non pare che la tesi di Salvati sia essa sì, davvero vecchia, una variante sul tema de ‘i soliti comunisti’? Cose che leggiamo sul Corsera da sempre, con instancabile capacità ripetitiva. Renzi ricordi che i leader, al Corriere, vanno bene sinché funzionano come i cavalli di Troia, sono utili a rompere il fronte della sinistra, a scardinarlo da dentro. Per diventare, un attimo dopo, ‘vecchia sinistra’ anch’essi. ‘Nuovi’ sinché si è anticomunisti. ‘Vecchi’ un attimo dopo aver realizzato il desiderio di sempre della grande Borghesia italiana: flessibilizzare tutto, pure la nostra anima.