Da Milano (Renzi) a Roma (Pisapia) – senza ritorno

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Carlo Porcari
Fonte: facebook

di Carlo Porcari – 1 luglio 2017

oggi ci sono stati due eventi paralleli. A Milano Renzi, circondato dalle magliette gialle e da una segreteria anche di non iscritti (), ha fatto il solito discorso, con un pizzico di arroganza in più, esorcizzando il tanto (innanzitutto di popolo) che c’è a sinistra, fuori dal Pd. Bacchettando i critici interni, spiegando loro a chiare lettere che, avendo preso 2mln di voti (ma non erano 1,2mln su 1,8mln di votanti?), le carte le dà lui e a loro non resta che adeguarsi.

A Roma Pisapia e Bersani, ArticoloUNo e Campo Progressista hanno suggellato una importante tappa per la ricostruzione di una nuova sinistra plurale e con ambizioni di governo. Serve ancora generosità e apertura. In primo luogo verso coloro che il 18 giugno al Brancaccio hanno dichiarato di voler partecipare anch’essi a questa sfida. Serve un processo democratico aperto, inclusivo che ricostruisca la connessione sentimentale con il popolo di sinistra, le rappresentanze civiche e sociali, che chi guida il Pd ha spezzato. Ormai è chiaro che nei prossimi mesi ciascuno potrà stare da una sola di queste due parti. Più che il vinavil occorre coerenza tra valori, programmi e collocazione politica. Senza indugiare nostalgicamente nella riproposizione di modelli adatti ad un tempo che è inesorabilmente passato.

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5 commenti

cambio1715040 2 Luglio 2017 - 10:53

Non riesco a capire questi volenterosi tutti impegnati a rimettere insieme
una sinistra pulviscolare… come non sapessero che nel paese è minoritaria e screditata avendo consumato ogni sua affidabilità in incoerenze politiche, personalismi e divisioni!

Strano che persone tanto illustri non colgano l’insegnamento chiaro che viene dai
successi del M5S del 2013, di Podemos e di Macron, il fattore preponderante dei quali è stata la DISCONTINUITà nei modi di proporsi e nelle persone, e il rivolgersi all’intera cittadinanza, senza recinti nei quali molti non vogliono essere inclusi, pur avendo mille ragioni per desiderare un Cambiamento.

E fanno coincidere Costituzione e Sinistra invece di Costituzione e Rigore Morale e Culturale, dimenticando che l’arco politico che la sottoscrisse andava dai Liberali
ai Comunisti.

Come dimenticano che per il Cambiamento occorrono maggioranze ampie, peraltro assai disponibili in un elettorato che ben oltre il 90% rifiuta e disprezza l’offerta politica (ISTAT, DEMOS) come testimoniato dall’astensionismo crescente al voto elettivo e dall’ampia partecipazione al ref del 4/12 dove tutti, sia il NO che il SI, sono andati al seggio contro la casta…

E continuano coi soliti riti, coi soliti elenchi di buone intenzioni che hanno prodotto solo entità ininfluenti in un’assenza di leaders “naturali” che lascia un intero
popolo orfano e alla mercè di una mediocrità ignobile…

Eppure i fattori per un Cambiamento ci sono tutti: un Popolo intero pronto ad
una mobilitazione costruttiva, la Costituzione che offre il programma, i mezzi (artt 71 e 50) e il fine …e ci sono pure i leaders naturali dispersi nella società, e penso in primis, visto che Rodotà ci ha lasciato, a Carlin Petrini del cui orientamento al Bene Comune nessuno può dubitare, a Settis, Zagrebelsky, Chiara Saraceno, il magistrato Caselli libero da impegni, e a tanti altri assimilabili da cooptare per
riportare in Parlamento il Rigore Morale e Culturale e l’orientamento al Bene Comune indispensabile in quel luogo-istituzione da cui tutto dipende…

Ma non caglia…e mi sorprendono Falcone e Montanari che potrebbero lasciare a Bersani/Pisapia la ricostruzione della Sinistra e preoccuparsi di tutto il resto della Cittadinanza…

Paolo Barbieri

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fainetai 2 Luglio 2017 - 12:02

Ok, tu non capisci. L’importante è che tanti elettori di sinistra ritrovino una casa comune che li richiami dall’astensionismo nel quale si erano rifugiati. Assieme a politici perbene, con cui condividono valori e programmi. Quanti saremo è secondario, l’importante è stare bene in una casa propria.

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cambio1715040 2 Luglio 2017 - 13:04

Difficile stare bene in casa propria quando uscendo trovi solo mediocrità, quando è la mediocrità a regolare la vita di una Cittadinanza.

Poi fortunato e felice chi si sa accontentare: a me non basta la Sinistra Unita, vorrei il Cambiamento “rivoluzionario” che non può prescindere dal cacciare la mediocrità dal Parlamento per riportarvi rigore morale e culturale e orientamento al bene comune, roba introvabile nell’offerta politica attuale.

Siamo cmq avezzi ad accettare il male minore come quasi come un successo.

Auguri per un Paese migliore!

Paolo Barbieri

Rispondi
fainetai 2 Luglio 2017 - 14:50

La politica è l’arte del possibile, non del tutto. Nemmeno a me piace come va oggi la società, gli enormi squilibri economici, la diffusa ed impunita disonestà, la politica fatta di proclami e mai di fatti concreti, la superficialità con cui tanta gente vive, valuta, decide; ma il mondo va così e non puoi fare il don chisciotte. Allora mi basta trovare persone che siano perbene e competenti e che condividano i miei valori di solidarietà, tolleranza, etica, giustizia sociale…

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cambio1715040 2 Luglio 2017 - 21:03

Non faccio il don Chischotte, ma “proposte operative percorribili di efficacia assoluta” che fanno leva sul 90% di Cittadinanza che rifiuta e disprezza l’offerta politica, sulla Costituzione da esercitare da una “sovranità popolare realizzata”, non solo enunciata, e sulle Persone di alto rigore morale e culturale di cui ancora il Paese dispone per guidare questo popolo sofferente e smarrito in questo percorso di fuoriuscita dalla palude.

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