Nella notte ci guidano le stelle. La mia storia partigiana

per Gabriella
Fonte: libri mondadori
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Nella notte ci guidano le stelle. La mia storia partigiana

 NELLA NOTTE CI GUIDANO LE STELLE – di ANGELO DEL BOCA – ed. MONDADORI

«Io non combatto per la mia patria, combatto per mia madre, per rivedere il suo viso.» A settant’anni dalla Liberazione, queste parole del diario partigiano inedito di Angelo Del Boca gettano nuova luce sulla storia, il dramma e le ragioni dei molti giovani nati tra le due guerre che, ricattati e mandati allo sbaraglio dalla Repubblica sociale, scelsero la montagna come estremo gesto di fedeltà ai più profondi valori umani e affettivi, contro la retorica fascista del credere-obbedire-combattere, gli orrori della guerra civile e la barbarie dell’occupazione tedesca. Aspirante scrittore che affonda lo sguardo in sé stesso e in ciò che lo circonda, il diciannovenne Del Boca annota scrupolosamente ogni fase delle peripezie del giovane alpino rimpatriato nell’estate del 1944 dall’addestramento militare in Germania nelle file della divisione Monterosa, schierata nell’appennino ligure-emiliano come forza antiguerriglia: la scelta della libertà e la fuga, l’impatto traumatico con la diffidenza e il disprezzo del capo di una formazione garibaldina, l’arrivo a Bobbio (Piacenza) e l’inserimento nella 7a brigata alpini Aosta del comandante Italo.

Il diario parla di marce, pioggia, neve, fame, freddo, sonno, paura, vergogna, e di nostalgia di casa, di ricordi d’infanzia, di foto, occhi e sorrisi di ragazze che accendono la fantasia e il desiderio, di qualche bacio rubato, di una irresistibile e pervasiva sete di amore e normalità. Della costante insidia delle spie, della temibile offensiva dei «mongoli» della divisione Turkestan inquadrati nelle milizie nazifasciste, che nell’ultima decade di novembre investì e travolse le postazioni dei patrioti. E dell’odissea dei gruppi di ribelli impegnati in un massacrante andirivieni tra pianura e montagna per sottrarsi alla morsa dei rastrellatori, in un inverno nevoso e rigido, tra scontri a fuoco e lotta quotidiana per la sopravvivenza, sino al 31 dicembre 1944 e all’arrivo nel castello di Lisignano, dove il giovane partigiano trova finalmente un rifugio ospitale e, come in un bel sogno, la donna della sua vita.

Nella notte ci guidano le stelle, un titolo ispirato alla suggestiva ballata russa Katiuscia che rende appieno il senso del viaggio dentro l’oscurità, orientato solo da luci lontane e da impulsi interiori, è un libro di grandissima intensità emotiva, perché è – anche – il racconto della straordinaria e tragica formazione di un uomo, lungo quel cammino tortuoso e straziante che portò alla conquista della libertà.

 del boca 1

Note sull’autore

Angelo Del Boca è nato a Novara il 23 maggio del 1925. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Del Boca fu costretto ad arruolarsi e spedito in Germania per un corso di addestramento. Ritornato in Italia nell’estate del 1944, decide di disertare e di unirsi alla resistenza. Durante il periodo in cui militò nei partigiani, conobbe Maria Teresa Maestri, una crocerossina dei partigiani che nel 1947 sarebbe divenuta sua moglie. In seguito alla Liberazione Del Boca si è dedicato alla scrittura, pubblicando la raccolta di racconti “Dentro mi è nato l’uomo”. Contemporaneamente lavora come giornalista, divenendo in breve Redattore Capo, a Novara, del settimanale socialista Il Lavoratore. Dopo questa prima esperienza giornalistica passa alla redazione de La Gazzetta del Popolo, dove lavora come inviato speciale, e poi a Il Giorno. Nel 1981, quando sulla scena politica italiana irruppe la figura di Bettino Craxi, Del Boca decise di lasciare la redazione de Il Giorno e anche il partito socialista. Del Boca è autore di numerosi volumi, molti dei quali raccontano e denunciano le atrocità perpetuate dal fascismo durante il processo di colonizzazione in Africa. Fu il primo a raccontare le azioni del fascismo in Libia e in Etiopia, dove le truppe italiane ricorsero a bombardamenti aerei su centri abitati, all’impiego di armi chimiche e alla creazione di campi di concentramento. A causa delle sue affermazioni è stato molto contestato dalla parte conservatrice della stampa e dalle associazioni dei reduci di guerra. Angelo Del Boca attualmente vive a Torino, dove dirige la rivista di storia contemporanea I sentieri della ricerca.

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