di Ferdinando Imposimato su facebook – 24 luglio 2014
La riforma liberticida del Senato è un pericolo grave per la democrazia. E’ stata decisa la “ghigliottina”, il contingentamento dei tempi della opposizione, che è incostituzionale violando l’art 72 comma 4 e l’intero assetto della Costituzione . Non si tratta della riforma della Costituzione ma della sua distruzione, voluta da due persone che non sono parlamentari e di cui uno è interdetto dai pubblici uffici. Nella riforma si prefigura un regime politico antitetico a quello disegnato dai costituenti: di una riforma costituzionalmente illegittima. Peggiore di quella bocciata con referendum popolare dalla maggioranza degli italiani nel 2006 , in cui il senato era eletto dal popolo. C’è il pericolo di un regime , cioè della dittatura della maggioranza che si perpetua e governa nel disprezzo dei diritti della opposizione. La funzione legislativa affidata alla sola Camera dei deputati porta allo stravolgimento degli equilibri dei poteri a favore dell’esecutivo. E alla disgregazione del potere legislativo del Parlamento. Non possiamo dimenticare che abbiamo avuto per oltre un trentennio governi guidati da politici filomafiosi , o da eversori filofascisti, o da corrotti evasori fiscali. Con il monocameralismo ci sarebbe il pericolo di regime, una maggioranza che governa senza consentire all’opposizione di diventare maggioranza . Situazione tanto più grave se la maggioranza o parte di essa è a sua volta egemonizzata da una sola persona che fa le leggi a proprio esclusivo vantaggio. Le Regioni , controllando il Senato, solleveranno con lo Stato centrale una pletora di vertenze davanti alla Consulta . Si tratta di un progetto disgregatore dello Stato che abbiamo il dovere di arginare con tutte le nostre forze , informando i cittadini sui pericoli che corre la nostra fragile democrazia. Facciamo appello a Giustizia e Libertà, all’ANPI al M5S e a tutti i parlamentari indipendenti di ogni formazione politica, di cui riconosciamo il forte impegno in Parlamento in difesa della Carta, a fare di tutto per bloccare questo disegno eversivo .
Costituzione Italiana
Art. 74
Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione.
Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata.
Art. 72
Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l’approva articolo per articolo e con votazione finale.
Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza.
Può altresì stabilire in quali casi e forme l’esame e l’approvazione dei disegni di legge sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Anche in tali casi, fino al momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge è rimesso alla Camera, se il Governo o un decimo dei componenti della Camera o un quinto della commissione richiedono che sia discusso e votato dalla Camera stessa oppure che sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle commissioni.
La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.