Fonte: eddyburg
di Piero Bevilacqua, da il Manifesto
Anche in Italia la Grande Crisi è finita. Da qualche tempo viviamo una nuova fase. Oggi siamo alle prese con gli effetti della politica economica della Ue, che ha trasformato la turbolenza finanziaria esplosa nel 2008 in una guerra sociale contro i paesi in difficoltà. Eppure si può trarre un primo bilancio sommario dei risultati politici che essa ha prodotto e continua a produrre. Parlo di risultati politici e mi limito alle forze politiche della sinistra. Non getto neppure uno sguardo al fondo della società che la sinistra tradizionalmente rappresenta e difende: classe operaia, ceti medi, mondo della scuola e dell’Università, lavoratori intellettuali. Qui gli arretramenti sono profondi e generalizzati. Basti pensare all’allungamento dell’età della pensione, all’inferno degli esodati, al dato stupefacente di 6 milioni di poveri assoluti da poco censiti dall’Istat, basti ricordare che quasi un giovane su due non ha lavoro. Per brevità neppure un cenno al sindacato, alla Cgil, un pachiderma che si è definitivamente addormentato.