Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Sasso nello stagno/2
Ce lo meritiamo il partito dei sindaci
I sondaggi, tutti i sondaggi e gli indicatori di tendenza, mostrano un PD all’incirca sul 20% e un M5S poco sotto. Dico all’incirca, perché questi rilevamenti sono per definizione probabilistici, non certo una scienza esatta, e perché risentono dei desiderata del committente nonché delle circostanza e del modo in cui sono state poste le domande. Detto ciò, secondo me dimostrano soltanto una cosa, ossia che PD e 5Stelle devono marciare uniti persino contro la loro volontà (l’alternativa sarebbe disdicevole) e colpire assieme. Magari con una leadership unitaria di altissimo profilo, che non sia però quella né di Elly Schlein né di Giuseppe Conte. Chiamati invece a presidiare i loro campi e a creare le condizioni effettive di un’alleanza.
Purtroppo, e dico purtroppo, le cose politiche in Italia funzionano solo in questo modo, promuovendo coalizioni ampie, spesso larghissime, attorno a una figura autorevole, collocate all’incirca in un campo genericamente progressista o conservatore-reazionario. Con annessa tendenza suicida alla formale polarizzazione del quadro politico, che produce spettri più di quanto muti davvero la situazione (nel caso, lo fa in peggio).
Questo abbiamo a causa di un trentennale di Seconda Repubblica, che ha mortificato il parlamento e neutralizzato la politica. Ce li meritiamo la legge maggioritaria, il partito dei sindaci, la fine dei partiti, le dirette social e la polarizzazione. Siamo animali comunicativi più che politici, teatranti, macchiette evanescenti, tolti i pochi che ancora fanno politica con dignità e intelligenza, e difatti subiscono il destino di essere emarginati o cacciati via in malo modo da torme improbabili di “riformisti” a caccia di incarichi.