Sto modellando la tua ombra
Le ho già tolto le labbra,
rosse e dure: bruciavano
Te le avrei baciate
ancora molte volte.
Ti fermo poi le braccia
lunghe nervose, rapide.
Mi offrivano la via
perchè io ti stringessi.
Ti strappo il colore, la forma.
Ti uccido il passo. Venivi
dritta verso me.
Ciò che
più mi ha fatto soffrire
quando l’ho messa a tacere,
è la tua voce.
Densa, calda
più palpabile del tuo corpo
Ma stava ormai per tradirci.
Così
il mio amore è libero, affrancato
con la tua ombra spoglia di carne.
E posso vivere in te,
senza temere
ciò che desidero di più,
il tuo bacio, i tuoi abbracci.
Non pensare ormai ad altro
che alle labbra, alla voce,
al corpo,
che io stesso ti ho sottratto
per potere, senza di loro infine,
amarti.
Io, che li amavo tanto!
E stringere all’infinito, senza pena
– mentre se ne va inafferrabile,
e dietro a lei il mio grande amore,
la carne per il suo cammino –
il tuo corpo possibile:
il tuo dolce corpo pensato
Pedro Salinas