Terrorismo mediatico e bufale

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

di Luigi Altea 29 novembre 2016

Sono fazioso, lo ammetto. E non riesco a smettere…

Sarà anche per questo che non sopporto più la vista della compagnia di giro, che cerca di terrorizzarci, in vista del referendum di domenica prossima.

La faccia di Rondolino, poi, mi provoca sempre un’antipatia dolorosa…

Qualunque cosa dica, per me è un autentico incitamento alla disobbedienza tenace…

Mentre Rondolino parla io, istintivamente, scuoto la testa e ripeto NO NO NO NO, sia per ribadire la mia personale convinzione, sia come postura ed esercizio antalgici, per limitare la sofferenza…

Ultimamente sta affermando, ossessivamente, che la vittoria del NO ci impedirà di “far fronte alla sfida che abbiamo davanti”.

Ora…io sono già abbastanza ansioso di mio…

Ascoltare Rondolino che, in tenuta di martire renziano, durante un periodo convulso come questo, profetizza sconfitte irreparabili, rischia di gettarmi nell’angoscia più profonda…

Corro ai ripari e spengo la TV.

Ma poi penso…

Come sarà fatta questa sfida, e quanto sarà grande?

Perché si è messa lì davanti? E perché non si sposta?

Che intenzioni ha?

A parte gli scherzi, condivido l’invito ad abbassare i toni, ma bisognerebbe anche imporre un limite al terrorismo psicologico!

E non mi riferisco agli “spaventapasseri” del latifondo renziano, i quali adempiono il loro compito, e cercano di superare la crisi di notorietà, con sparate sempre più allarmanti.

Penso, invece, ai “giornaloni”, e ai loro editorialisti, che sono scesi in campo con l’artiglieria pesante delle previsioni tanto infauste quanto improbabili…

Ma perché, ad esempio, dovrebbe fallire la Banca Etruria?

Forse perché noi rivendichiamo il legittimo diritto di eleggere i senatori?

E non perché è stata male amministrata?

Di quali altre minacce e di quali altre sciagure stanno caricando gli obici della loro propaganda?

Non lasciamoci spaventare…se non dall’idea che chi ci “governa” oggi, possa continuare a “governarci” anche in futuro.

Magari con in mente la “riforma delle riforme”. Quella più taciuta e più ambita: il voto obbligatorio del Sì ai referendum confermativi del governo, in cambio di un bonus o di una piccola riduzione fiscale…

NO, NO, NO!

 

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