Varoufakis: «Salvini è un prodotto della Depressione, come lo furono Mussolini e Hitler»

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Yanis Varoufakis
Fonte: Agi

a cura di Gian Franco Ferraris – 16 aprile 2019

Yanis Varoufakis, ex ministro greco e capofila del movimento Diem25, Intervistato dall’Agi, ha definito Matteo Salvini un “prodotto della Depressione, così come Mussolini e Hitler furono il prodotto della Depressione tra le due Guerre Mondiali in Europa”.

di Yanis Varoufakis – 15 aprile 2019

Salvini è il prodotto della Depressione, così come Mussolini e Hitler furono il prodotto della Depressione tra le due Guerre mondiali in Europa.

Ora abbiamo il fascismo che cresce di nuovo, risultato del fallimento dell’establishment. L’establishment e i Salvini si aiutano a vicenda.

Per strappare l’Europa al crescente sovranismo nazionale occorre un New Deal verde per creare lavoro di buona qualità, lavoro per la transizione energetica verde. L’Europa si sta disintegrando sotto la pressione dell’austerità, da una parte, e sotto quella dei fascisti, dall’altra. È probabilmente l’ultima elezione del Parlamento europeo in cui abbiamo la possibilità di fare la differenza.

 


 

Non è la prima volta che Varoufakis rivolge questo tipo di accuse a Salvini. Il 9 settembre 2018 ha scritto:

“Sig. Salvini, l’Italia non è la Grecia. E lei non è un guerriero contro l’establishment. Insieme a Marine Le Pen siete l’alibi perfetto perché l’establishment rimanga attaccato alle politiche sbagliate che rovinano la vita dei molti. Ci opporremo a voi ovunque”

app-facebook  Yanis Varoufakis – Γιάνης Βαρουφάκης

Mr Salvini, Italy is not Greece. And you are no anti-establishment warrior. Together with Marine Le Pen you are the establishment’s greatest alibi for sticking to failed policies worsening the lives of the many. We shall oppose you everywhere.

Poche parole per sbarrare la strada al duo Salvini-Le Pen che con la loro politica contro le élites di Bruxelles puntano a raccogliere i voti del Popolo.

 


 

La replica di Salvini a Varoufakis

“È una cazzata che io possa essere accostato a Mussolini e Hitler”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta le parole dell’ex ministro greco Yanis Varoufakis, secondo il quale il vicepremier sarebbe “prodotto della depressione come Hitler e Mussolini”. A margine di un evento a Monza, Salvini ha aggiunto: “Spero fosse sobrio o spero che non fosse sobrio, così avrebbe una giustificazione. E’ una cazzata”.

 


 

Condivido nella sostanza le dichiarazioni di Varoufakis, Salvini è il frutto del fallimento delle politiche della Commissione europea che a fronte dell’arricchimento di una ristretta cerchia di potenti del mondo finanziario hanno costretto moltitudini di persone ai margini della povertà e della marginalità sociale. Situazione che ricorda l’Europa tra le due guerre e che di conseguenza ha ridotto la fragile democrazia italiana a “una sottile lastra di ghiaccio”.

Tuttavia, penso altresì che residui del centrosinistra italiana abusino dei termini fascismo e antifascismo per coprire di fatto l’incapacità di affrontare i problemi dell’Italia attuale e a questo proposito ricordo quanto hanno scritto due persone per bene di cultura politica antitetica, lo storico con passato (?) reazionario europeista Franco Cardini e Vittorio Foa (1910- 2008) che pagò duramente con anni di carcere il proprio antifascismo.

Franco Cardini – 5 novembre 2018

 

Neofascismo, neoantifascismo, protofascismo 

Questo è UNO DEI MASSIMI PROBLEMI DEL NOSTRO MONDO E DEL NOSTRO TEMPO, che richiede soluzioni energiche e immediate e del quale, invece, nessuno parla mai o quasi, mentre i nostri media lo nascondono e la nostra opinione pubblica lo ignora. Chi conosce queste cose e difende lo statu quo prendendosela poi con i migranti può sfoggiare i migliori sentimenti democratici del mondo, ma a me non interessa che lo si possa etichettare come fascista o come antifascista: è un Nemico del Genere Umano, e prima si capirà che lo è e che quella contro di lui è la prima battaglia da combattere nei giorni nostri, meglio sarà.


 

Vittorio Foa nel 1995 dopo la scalata al potere di Berlusconi e della Lega Nord

” Il Fascismo è stato un fenomeno storico che ha avuto un inizio e una fine. Farlo diventare una categoria ideologica è un errore pericoloso. Il male nuovo che c’è non si chiama Fascismo credo che il male, l’intolleranza, ci siano e vadano combattuti ma se li chiamo Fascismo sono portato a vedere le vecchie lotte e non le nuove”.

(Dall’intervista di Fabio Andriola, L’Italia Settimanale, 8 settembre 1995.)


 

Yanis Varoufakis, dopo le drammatiche dimissioni da ministro delle Finanze greco a seguito della decisione di Tsipras di accettare i diktat di Bruxelles ha continuato però a fare politica, fondando il movimento Diem25 che in queste elezioni europee ha aderito in Italia al progetto di La Sinistra che si presenta alle elezioni europee.

 

Diem 25, la formazione progressista transnazionale fondata Yanis Varoufakis, ha confermato che si presenterà alle Elezioni europee. Lo scopo di Diem25 è portare in tutta Europa lo stesso programma, un “New deal” che rimetta al centro una serie di politiche sociali che non possono prescindere, nel lungo periodo, dal riassetto dei trattati europei.

E’ un progetto “in fieri” e ovviamente faticoso ma il cammino è iniziato e il 13 aprile a Firenze Yanis Varoufakis è intervenuto all’assemblea  “Per i molti” – la rete dei comitati “autoconvocati” ex Liberi e Uguali che hanno aderito alla coalizione transnazionale delle forze progressiste ed ecologiste di vari Paesi europei promossa da Diem25: Generation.s in Francia, Razem in Polonia, Actua in Spagna, Livre in Portogallo, Alternativet in Danimarca, Demokratie in Bewegung in Germania.

Diem25 Italia e  “Per i molti” – la rete dei comitati “autoconvocati” ex Liberi e Uguali – hanno dato vita a un percorso condiviso e aperto che mira a costruire e unificare – attorno alla coalizione Primavera Europea-European Spring – le altre forze politiche progressiste ed ecologiste ed esperienze sociali e civiche con l’obiettivo di avviare, entro l’autunno, previa decisione degli iscritti, una “piattaforma comune” che ponga al centro della propria proposta politica la necessità della transizione ecologica, sociale e democratica su scala globale e che Primavera Europea-European Spring ha riassunto nel programma Green New Deal e che porterà avanti oltre i confini europei nell’ambito della costituenda Internazionale Progressista.

E’ difficile trovare sui mass media notizie in merito alla costruzione di questa formazione politica che ha almeno due caratteri di originalità:

  1. Lo stesso programma in tutti i Paesi d’Europa, nella consapevolezza che solo una politica europea può migliorare le condizioni di vita delle persone in carne ed ossa della Vecchia europa a un secolo dalla fine della prima guerra mondiale, data cruciale in cui è iniziato il declino inarrestabile dell’Europa dal punto di vista economico, sociale e culturale a vantaggio prima degli Stati Uniti e negli ultimi decenni della Cina e degli altri paesi in via di sviluppo.
  2. Diem 25 si oppone fermamente sia alle politiche di austerità economica che hanno prevalso nella Commissione europea negli ultimi 20 anni che al sovranismo che  viene visto come una patologia del mondo finanziario più spietato e funzionale a mantenere questa situazione di stagnazione. E’ illuminante a questo proposito il sintetico messaggio di Varoufakis il 9 settembre 2018 nel momento della scalata al potere di Matteo Salvini: “Sig. Salvini, l’Italia non è la Grecia. E lei non è un guerriero contro l’establishment. Insieme a Marine Le Pen siete l’alibi perfetto perché l’establishment rimanga attaccato alle politiche sbagliate che rovinano la vita dei molti. Ci opporremo a voi ovunque”.

Yanis Varoufakis ha goduto di notorietà internazionale quando venne nominato da Alexis Tsipras ministro delle Finanze della Grecia e divenne il simbolo della sfida che Atene mosse contro la troika.

Una sfida perduta come risulta da questo resoconto vero e drammatico del Guardian I tre giorni che salvarono l’euro, solo che  Varoufakis non partecipò a quell’incontro, si era dimesso qualche giorno prima perchè ritenne che il governo Tsipras avesse disatteso le richieste del popolo greco con il referendum in cui aveva respinto le richieste di austerità della Commissione europea.

Le persone che hanno voglia di approfondire possono leggere qui le proposte di Diem 25 e una selezione degli interventi di Varoufakis dalla sfida alla Troika alla proposta di Diem 25:


 

Questa la sintesi del programma pubblicato da Alberto Battaglia su Wall Street Italia

Le proposte per l’Europa di DiEM 25

 

Le proposte che Diem25 ritiene più urgenti nel breve periodo sono:

  • la nuova piattaforma pubblica per i pagamenti digitali, che pone termine al monopolio delle banche sui pagamenti europei;
  • una ripresa trainata dagli investimenti ecologici: collegare la banca centrale con veicoli d’investimento pubblici e con le nuove piattaforme di pagamento digitale pubbliche;
  • il programma contro la povertà e la moratoria degli sfratti che è parte del programma per la casa;

A questi primi provvedimenti si aggiungono, subito dopo:

  • un programma di garanzia del lavoro;
  • il coordinamento fra politiche monetarie e fiscali dei paesi dell’eurozona e fuori dall’eurozona per massimizzare la ripresa europea.
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