Giornalismo?

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

Che fine ha fatto il giornalismo?

Nei giornali e nelle TV gli spazi sono occupati, in sovrabbondanza, dal retroscenismo immaginario, dal sensazionalismo volgare, dall’opinionismo sguaiato e bilioso.

A chi non li conoscesse, o non li avesse già visti in altre occasioni, sarebbe impossibile distinguere i politici dichiaratamente di parte, dai giornalisti asseritamente indipendenti.

Forse è per questo che, opportunamente, sullo schermo appare in sovrimpressione il nome del parlatore di turno.

Alessandro De Angelis, giornalista (ma davvero?); Massimo Giannini, giornalista (tuttora?); Daniele Capezzone, giornalista (siete sicuri?); Maria Giovanna Maglie, giornalista (non vi sarete sbagliati?).

Di tanti, francamente, era già nota la faziosità militante, resa peraltro obbligatoria da norme contrattuali, espresse o tacite, concordate con l’editore padrone.

Confondere il vero col falso, il reale col propagandistico, è sempre stato il compito dei giornalisti comprati e venduti, e spesso compiaciuti.

Il loro “prodotto” non è mai buono o cattivo in sé, ma lo diventa in ragione del raggiungimento o meno di un eccesso quantitativo, in termini di vendite e di ricavi.

Si spiega forse così che persone, intrinsecamente serie e composte, allorché sono concentrate sull’obiettivo da raggiungere, si abbandonano al teatrale, alla passerella, consapevoli della superiore importanza dell’apparire, della rumorosa presenza, a scapito della sostanza, che latita o che è del tutto assente.

Ad ascoltare tanti giornalisti (le eccezioni lodevoli fortunatamente non mancano) si fatica a credere che siano davvero convinti di quanto dicono o scrivono, tanto appare cialtronesca la presentazione che fanno delle persone che intendono lodare o denigrare.

Lucia Annunziata, nel chilometrico editoriale di giovedì 29 Agosto, è arrivata ad affermare che la conoscenza che il Presidente degli Stati Uniti ha del nostro Presidente del Consiglio, non deve essere un granché, altrimenti non lo avrebbe chiamato “Presidente Giuseppi Conte.”

Avendo ricevuto tanto dalla Sinistra, la ex Presidente della RAI deve aver deciso di sdebitarsi, ponendosi di traverso al tentativo della sinistra di sbarrare la strada a Salvini…

Ma andiamo, signora Annunziata, quello di Trump è stato un lapsus calami. Può capitare.

Lei avrebbe detto “Bresidende Giusebbe Gonde”. E sarebbe stato un lapsus linguae. Può capitare.

Soprattutto a lei.

 

 

 

 

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