La voce a te dovuta

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pedro Salinas

Quando tu mi hai scelto

  fu l’amore che scelse –

 sono emerso dal grande anonimato

 di tutti, del nulla.

 Sino allora

 mai ero stato più alto

 delle vette del mondo.

 Non ero mai sceso più sotto

 delle profondità

 massime segnalate

 sulle carte di mare.

 E la mia allegria era

 triste, come lo sono

 quei piccoli orologi,

 senza braccio cui cingersi,

 senza carica, fermi.

 Ma quando mi hai detto : “Tu”

           a me, sì, a me, fra tutti –

 più in alto ormai di stelle

 o coralli sono stato.

 E la mia gioia

 ha preso a girare, avvinta

 al tuo essere, nel tuo pulsare.

 Possesso di me tu mi davi,

 dandoti a me.

 Ho vissuto, vivo. Fino a quando?

 So che tu tornerai

 indietro. E quando te ne andrai

 ritornerò a quel sordo

 mondo, indistinto,

 del grammo, della goccia,

 nell’acqua, nel peso.

 Sarò uno dei tanti

 quando non ti avrò più.

 E perderò il mio nome,

 i miei anni, i miei tratti,

 tutto perduto in me, di me.

 Ritornato all’ossario immenso

 di quelli che non sono morti

 e non hanno più nulla

 da morire nella vita.

 (da “La voce a te dovuta” – Pedro Salinas)

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