Prima del dopoferie (vostre)

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Marigo Giandiego
Fonte: facebook

di Marigo Giandiego – 21 agosto 2014

Per quelli che sono ancora sulle spiagge e si illudono che il mondo sia quello … oh yeah!
Per quelli che sono ancora sulle spiagge ma sanno perfettamente che il mondo non è quello… Oh yeah
Per quelli che non vedono le spiagge da anni o addiritura non le hanno mai viste, che sanno solo che questo mondo non è per loro … oh yeah!
Per quelli che su quelle spiagge ci sono nati e sanno comunque … ch’esse son fatte solo di sabbia e che il vento le scompiglia, per quelli che vedono la loro terra in proprietà d’aLtri, che son venuti e si sono presi tutto, per quelli che son nati in paradiso, ma vivono all’inferno … Oh yeah
Per i migranti che di spiagge ne hanno, siceramente abbastanza … oh yeah!
Per l’italiota che non s’è accorto che mentre si godeva ler sue costosissime ferie gli hanno sfilato il suo paese da sotto … oh yeah!
Per quello stesso che non ha ha voluto vedere, non ha voluto sapere, non ha voluto conoscere ed ha firmato col sangue un contratto che lo impegna a svendere la sua stessa anima … oh yeah!
Per la sabbia, per il sole e per il mare … che non c’entrano nulla in tutto questo e che vengono venduti a caqro prezzo, quasi fossero proprietà di qualcuno … oh yeah!
Per l’itaglione che al debito ha aggiunto il debito, pur di consumare e dimostrare d’essere altro che non sé stesso … che se n’è andato … sereno, perché così gli hanno detto di fare…oh yeah!
Per quel pedaggio, che pagheremo tutti, che è solo cominciato, ch’è il prezzo che ci faranno pagare al loro mondo ed alla loro vittoria … oh yeah!
Per quelli come noi, che hanno coscienza, che vedono e che tutto questo si trasforma in dolore … in disagio e tristezza … oh yeah!
Per questo paese che vogliono trasformare in un Luna Park, per un paese senza dignità che ha perso sé stesso … oh yeah!
Per le trivelle che lo azzannano, per le bombe che lo dilaniano, per le basi nascoste e palesi che preparano la guerra, nascoste dietro all’angolo, appena discoste da quella spiaggia dove l’italiota dorme … oh yeah!
Per l’ìillusione d’una lista , che ancora una volta fui solo pretesto di intellettuali salottieri per far parlare di sé stessi … oh yeah!
Per le mille divisioni e i mille orti, per gli interessi e le rendite, per i muri e gli steccati … per la nostra incommensurabile imbecillità … oh yeah!
Per quello, infine, di cui ci sarebbe bisogno e che non c’è … che servirebbe a tutti, che sarebbe utile, che sarebbe giusto, che si dovrebbe fare ad ogni costo e che, proprio per questo, lo chiamano utopia e ti dicono che è un sogno un po’ malato… oh yeah!
(giandiego)
agosto 2014

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