Presentata la lista”Emilia-Romagna Coraggiosa • Ecologista e progressista” capolista Elly Sclhein – e le altre forze in campo a sostegno dei candidati Bonaccini e Borgonzoni

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Francesco Capobianco, Gian Franco Ferraris, Silvia Prodi, Giovanni Stinco

Ieri sono state presentate le liste per le elezioni del 26 gennaio in Emilia- Romagna, tra queste la lista che voterei con convinzione  “Emilia-Romagna Coraggiosa • Ecologista e progressista ” capolista Elly Sclhein. Pubblico la lista completa dei candidati e il Link con il programma. La lista appoggia il Presidente uscente Stefano Bonaccini

Pubblico anche gli auguri ai candidati – piuttosto enigmatici, copiati dalla pagina facebook di Silvia Prodi che contrariamente alle aspettative non è candidata e l’articolo di Giovanni Stinco su Il Manifesto  “Emilia, liste pigliatutto per un match all’ultimo voto”. Non mi sconcerta tanto la lista arlecchino di Bonaccini con la presenza di persone provenienti dalla “destra”  – reputo ad esempio l’economista Giuliano Cazzola una persona competente e di profonda cultura democratica. Ho – casomai, forti perplessità sulla bontà del candidato Bonaccini che mi pare il frutto esemplare, mediocre e vuoto, del mondo politico attuale, ma lo voterei con convinzione per rispetto alla cultura e all’identità dei territori dell’Emilia-Romagna come bene spiega in numerosi articoli Fausto Anderlini anche su Nuovatlantide. (gian franco ferraris)

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di Emilia-Romagna Coraggiosa • Ecologista e progressista – di Francesco Capobianco

Oggi la giornata è cominciata con un sapore differente: di nuovo inizio, di contentezza, di forte determinazione.

Ieri abbiamo presentato le liste con i nomi dei 50 candidati di Emilia-Romagna Coraggiosa • Ecologista e progressista che nella nostra regione proporranno a tutte le cittadine e i cittadini una visione del futuro che sappia reagire coraggiosamente, con poche chiacchiere e tanti fatti, all’emergenza climatica e sociale.

Nella nostra squadra ci sono molti giovani preparati ma anche donne e uomini di esperienza politico-amministrativa, ci sono attivisti per il clima e per i diritti, persone che vengono dal mondo associativo, sindacale e della scuola, ricercatori, innovatori, professionisti nel mondo della sanità e della giurisprudenza.

Per questo progetto civico e politico alcuni partiti si sono messi a disposizione, rinunciando anche alla visibilità del proprio simbolo. Abbiamo fatto ogni sforzo possibile per riunire diverse sensibilità e comporre una formazione plurale e inclusiva nella quale gli emiliano-romagnoli possano riconoscersi con fiducia e con coraggio.

Qui i punti del nostro programma👉 https://www.coraggiosa.it/#proposte

Elly Schlein Igor Taruffi Maximiliano Ulivieri Daniela Freddi Francesco Capobianco Bruno Sedda Flavio Romani Beatrice Spallaccia Cecilia Alagna Gaetano Gerbino Ignazio Palazzi Lodovico Vico Zanetti Erica Biagini Paolo Trande Mauro Sentimenti Cinzia Cornia Martina Venturelli Aldo Arbore Marco Boschini Anna Rita Maurizio Silvia Massera Massimo Castelli Franco Pastorelli Serena Groppelli Edward Jan Necki Federico Amico Mara Bertoldi Sergio Guaitolini – Candidato Emilia-Romagna Coraggiosa Elena Maccaferri Chiara Zamagna Wassili Orlandi Federica Francesca Vicari Mara Marani Sergio Caserta Jora Mato Alfio Fiori Fabio Mina Luca Ortolani Isabella Marchetti Benedetta Corso

di Giovanni Stinco su Il Manifesto 

Emilia, liste pigliatutto per un match all’ultimo voto

Regionali. Borgonzoni schiera un ex dem, i candidati di Bonaccini sconfinano apertamente a destra.

«Basta un voto», dicono i manifesti di Forza Italia comparsi nelle scorse settimane ai lati degli stradoni delle principali città dell’Emilia-Romagna. Vero, perché alle elezioni regionali del prossimo 26 gennaio il candidato presidente che incasserà un voto in più degli altri governerà la Regione per i prossimi cinque anni. Da una parte Stefano Bonaccini, presidente uscente in cerca del bis, sei liste a sostegno, una tessera Pd che resta solo nella tasca vista la distanza che il governatore emiliano ha recentemente messo tra sé e i vertici del partito, e che sarà confermata oggi a Imola all’evento di presentazione ufficiale delle candidature a cui parteciperà il sindaco di Milano Beppe Sala, ma non il segretario dem Nicola Zingaretti.

DALL’ALTRA PARTE c’è Lucia Borgonzoni, candidata della destra, fedelissima di Matteo Salvini. A separare la leghista da una clamorosa vittoria ci sono i sondaggi, che danno Bonaccini avanti di un due-tre percento. Poco, visto che ci sono ancora 400 mila elettori indecisi. Con Borgonzoni Fratelli d’Italia, che a Bologna schiera in lista il vice comandante regionale dei Carabinieri (ora in aspettativa) e sogna di sfondare il 10% (5 anni fa era sotto il 2%), e Forza Italia, che per non sparire punta sulla pluricandidatura di Vittorio Sgarbi, che però difficilmente lascerà il parlamento.

Quelle del 26 gennaio saranno elezioni particolari. Perché se è vero che le ripercussioni saranno nazionali, è anche vero che le questioni nazionali al momento non sfondano. Merito di Bonaccini che ha costretto la Lega a confrontarsi sui temi della buona amministrazione. Il risultato è che, più che sui migranti, in questo momento in Emilia si polemizza (letteralmente) sui tortellini. Sia Bonaccini che Borgonzoni avranno liste di supporto fuori dai partiti (Borgonzoni anche una lista di «giovani ecologisti» per pareggiare i Verdi pro Bonaccini) che punteranno ad attirare consensi in maniera trasversale.

E COSÌ LA LEGHISTA schiererà un ex sindaco della montagna bolognese, Marco Mastacchi, che nel 2012 abbracciò Matteo Renzi prima del locale Pd. Bonaccini invece ha imbottito il listino del presidente di figure capaci di parlare ad ogni elettore, sconfinando apertamente a destra. In lista non solo calendiani e renziani. Con l’attuale governatore a Modena si schiera la presidente regionale di Confagricoltori, Eugenia Bergamaschi, che era vicina alla Lega; a Reggio l’imprenditore Carlo Fagioli, protagonista di una durissima vertenza sindacale che portò al licenziamento di 500 facchini; a Piacenza l’ex sindaco leghista del comune di Bobbio. A Bologna con +Europa sarà capolista l’economista Giuliano Cazzola: sindacalista “pentito” avversario della Cgil, parlamentare del Pdl, poi montiano, poi alfaniano, oggi bonacciniano.

POI C’È LA SINISTRA, grande incognita di queste elezioni regionali considerando anche che il Pd non potrà ripetere l’exploit di cinque anni fa, quando incassò il 44% dei voti, e infatti i dem a questo giro non dovrebbero superare il 30. La lista di sinistra che appoggia Bonaccini si chiama Emilia-Romagna Coraggiosa e sarà trainata dall’ex europarlamentare Elly Schlein. Capolista a Bologna, Reggio e Ferrara, Schlein più di altri potrebbe beneficiare dell’«effetto sardine». Con Coraggiosa, lista «civico-progressista-ecologista», ci saranno i candidati di Articolo 1 di Vasco Errani e quelli della Sinistra italiana del consigliere regionale ricandidato Igor Taruffi (per lui l’apprezzamento pubblico di Francesco Guccini).
Infine tutti gli altri. Il Movimento 5 Stelle che lotterà per non sprofondare troppo sotto al 10% (cinque anni fa era al 13) e la sinistra anti Pd, divisa tra Potere al Popolo, l’Altra Emilia-Romagna e il Partito Comunista. (Giovanni Stinco)

di Silvia Prodi su facebook

Auguri a tutte e tutti, per qualche giorno di stacco e magari di felicità.

Auguri in particolare a chi si candida, perché sappia trovare il modo di raccontare le idee politiche che rappresenta, che sono altro dalla propria immagine, dallo storytelling.
C’è bisogno di conoscere come la pensano sull’impianto FORSU, sulla sugar tax, plastic tax, sul video di Nilde Iotti, sulla legge urbanistica, sulla omotransnegatività, sulla GPA, sui servizi sociali, sul trasporto pubblico, sul piano regionale integrato dei trasporti, sui consultori pubblici, sugli IRCCS privati, sui punti nascite, sulla legge della memoria, sul lavoro precario, sulle crisi aziendali, su come riorganizzare le province. Potrei continuare per molto, ma sono queste le cose su cui sarebbe sensato concentrarsi, perché saranno quelle che puntualmente si presenteranno in aula, quindi ‘cut the crap’ e andare al sodo.
E magari dire anche chi sta finanziando la propria campagna elettorale.

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