di Gian Franco Ferraris – 30 gennaio 2018
Maria Grazia Bonicelli è candidata nella provincia di Bergamo nella lista di Liberi e Uguali per la Regione Lombardia a sostegno del candidato a Presidente Onorio Rosati.
Maria Grazia Bonicelli è una candidata esemplare per la sinistra ed è anche una mia grande amica; ci siamo conosciuti su Facebook durante le primarie del PD, in cui sostenemmo con entusiasmo Gianni Cuperlo. Dopo poco tempo ho scritto su Facebook “i giovani turchi sono peggio dei turchi'”, riferendomi metaforicamente al tradimento di Matteo Orfini e al suo trasferimento alla corte di Matteo Renzi. Ero in auto e mi è arrivato inaspettatamente un messaggio da parte di Maria Grazia, la quale non solo aveva compreso la battuta, ma era anche stata in grado di spiegarmi fragilità, contraddizioni e tradimenti della sinistra di quattro anni fa.
Ho provato subito molta simpatia nei suoi confronti per ragioni sentimentali, legate alla mia ormai lunga vita; il primo motivo riguarda il fatto che sia laureata in matematica, facoltà che ha sempre destato in me una profonda ammirazione; secondariamente ho sempre provato istintivamente simpatia nei confronti dei bergamaschi: il mio idolo nell’ambiente del ciclsmo è stato per vent’anni il bergamasco Giovanni Battista Baronchelli, il più grande corridore perdente di tutti i tempi. Egli era un fuoriclasse, nel 1974, a ventun anni, ha perso il Giro d’Italia con Eddy Merckx e da quell’avvenimento è sempre stato uno splendido perdente, penalizzato anche da percorsi che hanno agevolato Moser e Saronni. Inoltre il padre della compagna che avevo a ventidue anni era della provincia di Bergamo, un uomo che ricordo con grande stima e affetto; nato nel 1914, si era trasferito a Torino per lavorare in qualità di operaio alla Fiat, negli anni 50 finì nei reparti confino in cui avevano isolato i comunisti con il filo spinato, nonostante fosse taciturno e molto ingegnoso. Grazie a quest’ultima sua qualità ha inventato una macchina manifatturiera e ha avuto il successo che meritava.
Per queste simpatie iniziali Maria Grazia non aveva meriti, però quando l’ho conosciuta di persona mi ha colpito per le sue qualità umane. La sua vita è stata esemplare dal punto di vista politico. Ha sempre avuto riguardo nei confronti delle persone che la nostra società tende a mettere ai margini, infatti ha insegnato a Bergamo nelle scuole e nel carcere ed è ancora adesso volontaria per il patronato CGIL. Maria Grazia inoltre ha una qualità rara per essere una persona di sinistra, l’umiltà, nonostante sia molto colta e abbia una conoscenza politica invidiabile. Negli ultimi anni da Bergamo si è trasferita in Valle di Scalve, nel comune di Vilminore, in cui suo padre, ingegnere nelle miniere, è stato sindaco per molti anni.
La Bonicelli oltre ad essere una compagna apprezzata è una grande amica, che in molti episodi è riuscita a commuovermi per la sua sensibilità e capacità di comprendere le mie fragilità e quelle di altre persone con cui si è rapportata nella vita. Dietro l’aspetto severo che la caratterizza, si cela una personalità brillante e curiosa dal punto di vista intellettuale, grazie agli svariati interessi che coltiva come la lettura, la musica, i viaggi e alla passione che ci accomuna per il cinema degli anni ’60. In comune abbiamo anche il fatto che non abbiamo mai capito negli ultimi anni il cammino politico di Gianni Cuperlo, il cui appoggio alle primarie è stato il motivo per cui ci siamo incontrati.
Di certo si tratta di una persona seria che approfondisce le questioni, è una sostenitrice convinta della scuola e della sanità pubblica. Probabilmente non verrà eletta in Regione, però se lo meriterebbe e sicuramente non scalderebbe solo i banchi ma, con l’impegno e la competenza, tutelerebbe per quanto possibile le fasce deboli della popolazione e il proprio territorio ai margini della ricca Lombardia.
