Fonte: facebook
di Mal Volio – 15 novembre 2014
Qual è la scena più bella di Roma città aperta? Beh, è difficile rispondere. La più famosa nonché la più studiata è sicuramente quella che si conclude con la morte di Pina, che non riesce a trattenersi mentre i soldati tedeschi portano via Francesco, l’uomo che proprio quel giorno avrebbe dovuto sposare. Né gli ideali – Pina è comunista anche se cattolica – né l’istinto di autoconservazione l’hanno fermata.
Poche scene nella storia del cinema sono così commuoventi e cariche di umanità. A me però pare che la più bella sia quella in cui Luigi, il capo partigiano comunista, muore tra le braccia di Don Pietro. Nonostante le lunghe torture, Luigi non ha parlato, la sua determinazione ha retto: i tedeschi non conosceranno mai i dettagli sul CLN di Roma, anche se il prezzo del suo silenzio è la morte.
Le immagini che seguono sono di altissima intensità, per quanto uno sguardo assuefatto al cinema americano potrebbe spingere a considerare la scena, e in particolare il campo-controcampo tra Don Pietro e i tedeschi, come viziata da un errore di montaggio. La mia sensazione è che Rossellini abbia girato due volte lo stesso momento del film e successivamente abbia montato insieme alcune sue parti. Tra le quattro inquadrature che riprendono consecutivamente don Pietro, vi è coerenza spaziale tra la prima e la terza e tra la seconda e la quarta, come se appunto fossero rispettivamente il ritaglio di due riprese differenti.
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